Juventus, Pogba: “Resto e voglio un altro scudetto”
Paul Pogba, centrocampista francese della Juventus, ha parlato oggi a L’Equipe: dalla tristezza alla gioia per il secondo scudetto
Paul Pogba, centrocampista francese della Juventus, ha parlato oggi a L’Equipe. È stata l’occasione, per il tanto corteggiato calciatore bianconero, per fare il bilancio di questi due anni alla Juve, conditi da ben due scudetti. “Il primo titolo era particolare ai miei occhi. Ma quest’anno resterà nella memoria – afferma Pogba – , perché è stato più duro, più lungo, ha richiesto sacrifici. Il tutto con la delusione della Champions e poi in semifinale dell’Europa League quando volevamo la finale nel nostro stadio. Ma il calcio sorprende, e allora ecco il record storico (102 punti in Serie A). Personalmente, sono molto soddisfatto: bisogna essere fieri di quanto fatto in stagione. Io sono cresciuto in esperienza e giocare ogni tre giorni, oltre ai sacrifici, richiede assumersi responsabilità: non puoi più fare quello che vuoi: quindi, allenamento, gara, riposo, allenamento, gara, riposo. Professionalmente, impari e cresci. Esci meno, approfitti meno dei tuoi amici, devi mangiare bene, devi riposarti, recuperare più in fretta”.\r\n\r\nIl primo anno è stato una sorpresa, quest’anno, invece, per Pogba è stata la stagione della definitiva consacrazione, passata però anche attraverso momento no:\r\n
Ho passato un periodo difficile – ammette il ragazzo – , ho cominciato a sentire la fatica, non ero al top, come al debutto. Ma so che grandi nomi del calcio hanno passato lo stesso, sono cose che fanno parte della carriera: ci sono momenti felice e tristi. Bisogna gestire il passaggio e ripartire.
\r\nIn alcuni momento è addirittura scattata la tristezza e la depressione:\r\n
Parlerei di tristezza, e non avevo mai conosciuto questo stato. Anche perché non avevo mai giocato così tanto (57 partite). E’ dura, tu vuoi fare bene, ma non ci riesci. Sì, è stato un periodo difficile. Ho dubitato di me stesso. E’ bizzarro, perché nel mondo intorno a me tutti erano convinti che stavo per riprendermi. Il mio problema è proprio quello di aver cominciato a dubitare, cosa da non fare… Beh, poi sono stato finalmente in grado di conviverci, gestirlo e andare avanti. Ho parlato molto con il mio entourage e mi sono detto che non potevo stare così in basso per sei mesi o un anno. Dovevo reagire, perché mi attendevano gli obiettivi, ovvero fare parte dei più forti. Quindi, a un certo punto ho smesso di fasciarmi la testa e mi sono detto: ora, andiamo avanti, un match dietro l’altro, giorno dopo giorno. Dovevo farmi rimbalzare tutto addosso per crescere…
\r\nQuanto al futuro, Paul non vuole sentir altro che il pallone rotolare. Le voci di mercato non lo infastidiscono più:\r\n
Ho vissuto una situazione analoga a Le Havre e a Manchester, ho imparato a gestire questa agitazione dell’anima. Davvero sono concentrato solo sul campo. E’ la cosa che mi interessa. In questa stagione, il mio obiettivo era vincere lo scudetto e disputare il mondiale. Resto concentrato su questo. Il resto non mi preoccupa… Sento: Pogba di qui, Pogba di là e non dico niente, non ho parlato con la Juve di ciò che sento e non c’è niente. Hanno raccontato di una telefonata di Zidane (per andare al Real, ndr). Chi ha affermato questo ha informazioni magari da Zizou o ha visto il mio telefono, ma non ho ricevuto alcuna chiamata e di recente non ho cambiato numero. Il mio obiettivo? Perché no – conclude -, un nuovo scudetto…”.