Juventus-Olympiakos 3-2, le pagelle. Serata in chiaroscuro per la Juve di Allegri che cambia modulo, ma denota i soliti, endemici, problemi europei. Come durante la gestione Conte, i campioni d’Italia detengono sempre il pallino del gioco, creano molto, ma concretizzano poco e al primo tiro in porta subito capitolano. Spesso si tratta di errori personali e ieri sera Bonucci e Chiellini, così come nell’edizione scorsa della Champions, hanno pagato dazio. Pirlo torna Mozart, Pogba toglie le castagne dal fuoco, Llorente ha avuto un impatto tremendo sulla partita, Vidal spreca il rigore ed è ancora indietro.\r\n\r\nBuffon 6: Se non sui gol, dove le sue responsabilità? Probabilmente su quella smanacciata in corner dopo una presa apparentemente tranquilla, ma col senno di poi è facile giudicare.\r\n\r\nLichtsteiner 6-: Visibilmente in difficoltà con la palla tra i piedi, si riassetta un pochettino nei secondi 45 minuti di gioco, quando raddoppia gli inserimenti senza palla.\r\n\r\nBonucci 5.5: Una partita complessivamente discreta, se non fosse che con quella dormita su Ndinga ha quasi compromesso la qualificazione. Ci vuole assolutamente molta più concentrazione in partite di questo livello.\r\n\r\nChiellini 5.5: Il medesimo discorso fatto con Bonucci. Certe distrazioni in area di rigore possono costar caro in partite da dentro o fuori e non è ammissibile subire una rete venendo anticipati di testa, soprattutto dentro casa propria.\r\n\r\nAsamoah 6: Attento in fase di ripiegamento, spigliato e più convinto negli inserimenti senza palla, ma poco concreto nell’uno contro uno. Sul vantaggio dei greci pesa in parte una copertura approssimativa sull’autore del cross Maniatis.\r\n\r\nVidal 5.5: Valutarlo solo per il rigore sbagliato sarebbe eccessivo, ma di guerresco a questo giocatore è rimasto veramente poco. Non mancano gli spunti e i recuperi in mezzo al campo, ma vengono fatti con una discontinuità tale, che tutto il lavoro viene vanificato.\r\n\r\nPirlo 7: La condizione fisica sta tornando e le punizioni al millimetro dal risultato assicurato non fanno che accelerare il processo. A livello di interdizione, poi, è preziosissimo e per la fluidità della manovra imprescindibile. In più, serve l’assist a Llorente per il gol del pareggio.\r\n\r\nMarchisio 6+: Altra buona prestazione di sostanza e continuità in mezzo al campo. Non ha impegni da regista, è più libero di svariare ed il suo apporto alla manovra si nota soprattuto in fase di recupero, quando c’è da rincorrere l’avversario in contropiede. Naturalmente, anche per la scorrevolezza del pallone fra i reparti è di vitale importanza.\r\n\r\nPogba 7+: Man of the match. Ha fisico, ha gamba e la giusta dose di presunzione giovanile per osare la giocata. Si guadagna la punizione del primo vantaggio e riporta la qualificazione alla portata dei suoi con una violenta rasoiata da fuori area.\r\n\r\nTevez 6: Con Morata trova più difficoltà nell’attaccare gli spazi e non ha caso rinsavisce con l’ingresso in campo del complementare Llorente. È l’unico a credere di poter portare il vantaggio a due reti, ma purtroppo per lui il rigore guadagnato viene sciupato malamente da Vidal.\r\n\r\nMorata 6-: Qualche buono spunto (due?), un’accelerazione pericolosa sulla sinistra ed un’occasione sciupata a tu per tu con Roberto. Poteva fare sicuramente meglio, ma è giovane e bisogna dargli il tempo per crescere con serenità.\r\n\r\nLlorente 7: Dopo Pogba, lui. Col suo ingresso in campo da una svolta decisiva alla gara, rinvigorendo prima il compagno di reparto Tevez, siglando poi la rete del pareggio di testa e fornendo infine l’assist a Pogba per poter battere a rete dopo un rimpallo. Decisivo.\r\n\r\nPereyra S.V.\r\n\r\nPadoin S.V.\r\n\r\nAllegri 6: Va bene il risultato finale e anche la prestazione, nel complesso, della squadra, ma rischiare di uscire dalla Champions subendo due reti in casa propria, non è assolutamente plausibile. La retroguardia si rende troppo spesso protagonista di amnesie difensive e questo non può accadere in competizioni a corta scadenza. Per quanto riguarda il cambio di modulo, le cose sono andate piuttosto bene e la coesistenza di tutti e quattro i centrocampisti nello schieramento di partenza non è più utopia per il tifoso bianconero. Davanti Tevez mostra chiaramente di preferire Llorente all’ex Real Morata, ma bisogna lasciare tempo al giovane per poter crescere. In ogni caso, superati gli scivoloni della retroguardia si può costruire qualcosa di importante (e magari vincente, chissà) sul nuovo schieramento di Allegri, che ormai sembrava aver cominciato la costruzione del suo edificio, dopo aver destrutturato progressivamente quello di Conte.