“Il rapporto è cordiale e quotidiano, con lui ci si confronta sempre. Quando un professionista arriva a raggiungere traguardi, programmati nel tempo in modo così veloce diventa normale fare delle riflessioni, ma questo per amore del proprio lavoro, della professionalità e dell’azienda – dice l’ex doriano – . Le aspettative del mondo Juve sono molto alte, l’ asticella si è alzata, non si può vincere sempre e bisogna soprattutto anche gestire i momenti difficili. La voglia di Conte è di rimanere e quella della società è che rimanga. Quando Conte accenna al confronto con la società, vuol dire che andremo a definire modalità di intervento, di giocatori che potranno far parte della rosa della squadra. La qualità è sempre migliorabile”.
\r\nPraticamente impossibile, però, eguagliare il modello Bayern in tempi brevi:\r\n
“Noi abbiamo costruito un modello tutto nostro – replica Marotta – basato sul lavoro collettivo e non sul top player. Siamo ancora la squadra più prolifica e la meno battuta del campionato, questo significa che il collettivo prevale sul singolo. Il Bayern è un modello difficilmente raggiungibile nel breve, anche perché c’è una società fortissima alle spalle con un budget doppio rispetto al nostro”.