Molti l’hanno considerata una coppetta da nulla, e gran parte dei tifosi bianconeri concorda nell’affermare che neanche gli uomini di Del Neri ci hanno mai realmente creduto nell’Europa League. Eppure, l’uscita prematura dalla competizione potrebbe influire, e non poco, sulle prossime mosse di mercato dei bianconeri. Per farla breve, la Juve ha perso con l’eliminazione dai cinque ai nove milioni, soldi che avrebbero potuto essere reinvestiti nel mercato di gennaio.\r\nPer ricostruire la squadra e garantire a Delneri una rosa competitiva, Andrea Agnelli e il suo staff hanno investito, solo tre mesi fa, circa 20 milioni di euro. A pesare principalmente sul bilancio è stato l’acquisto, positivo, del serbo Milos Krasic (15 milioni il costo del suo cartellino), ma importanti sono stati anche gli investimenti per Bonucci (5,5 milioni più Almiron) e Martinez (12 milioni).\r\nCome detto dall’eliminazione precoce i bianconeri perdono dai cinque ai nove milioni. Questo, almeno, pensando a quanto incassato, un anno fa, da Atletico Madrid e Fulham, vale a dire le due finaliste dell’ultima edizione. Gli spagnoli, retrocessi dalla Champions, incassarono quasi sei milioni e mezzo, mentre gli inglesi superarono quota 10 milioni. La Juventus ha incassato 640mila euro, che la Uefa destinava a tutte le partecipanti, più 350mila euro frutto dei cinque pareggi ottenuti nel girone (70mila euro a pareggio, 140mila per chi vinceva). A questo conto vanno aggiunti 60mila euro per ogni gara disputata per un totale di incassi di 1.350mila euro.\r\nConti alla mano, insomma, le entrate derivanti dalla coppa alla Juventus sono state minime rispetto a quanto avrebbe potuto ottenere con la qualificazione ai sedicesimi. Per effettuare movimenti di mercato “immediati”, quindi, bisognerà lavorare sulle cessioni. Il primo nella lista dei partenti è Momo Sissoko, valutato circa 10 milioni e sul quale ci sono da tempo diversi club tedeschi (Wolfsburg, Stoccarda e Borussia Dortmund su tutti).\r\n\r\n(Credits: “Sportmediaset’)