Juventus – Lazio il giorno dopo

(Di Enrico Savese) Il giorno dopo Juventus – Lazio, è un giorno speciale per milioni di persone, è il giorno in cui il tifoso Juventino si sveglia e ripensando alla partita della serata prima dice “siamo diventati davvero forti!”. Ebbene sì, è questo il dato che è scaturito dalla grande sfida dello Juventus Stadium, ed è un dato che va ben oltre il risultato calcistico del 2 a 1 dei Bianconeri, è un risultato che da morale, che da ancora più consapevolezza nei propri mezzi, ma che soprattutto da un pizzico di speranza in più del passato. La Juventus torna capolista, e lo fa in maniera brillante, dominando una partita sotto tutti i punti di vista, tecnico, tattico e mentale. I guerrieri di Conte, lottano su ogni pallone, non si arrendono mai, corrono come matti, e l’emblema di questo è sicuramente un giocatore, Arturo Vidal, un giocatore chiave della squadra di Conte, sia in fase difensiva che in fase offensiva, oserei dire in alcuni aspetti anche più fondamentale di Andrea Pirlo.

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Questo lottare e correre per tutto il campo però, inevitabilmente, crea un po’ di appannamento in zona goal, lo dimostrano le tante occasioni fallite sotto porta, che portano il tifoso juventino a soffrire fino all’ultimo secondo di partita. Una sofferenza che nelle ultime 3 partite il tifoso juventino quasi si era dimenticato, visto che quell’appannamento in zona goal era quasi scomparso, visti i 7 goal fatti nelle ultime tre sfide con Inter, Napoli  e Palermo.

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Dopo le tante occasioni perse, e le grandi parate di Marchetti, la Juventus riesce a sbloccarsi grazie al genio di Pirlo. Sant’ Andrea da Brescia, si inventa una pennellata che scavalca la difesa laziale, pescando Simone Pepe, che con freddezza sotto porta, riesce ad inventarsi una mezza rovesciata battendo dopo tanto fatica, il miracolato Marchetti. Purtroppo, la Juventus si vede raggiungere a grazie ad un colpo di testa di Stefano Mauri, che allo scadere del primo tempo è bravo a farsi trovare pronto, ed a sfruttare un errore del duo difensivo Barzagli-Bonucci, che si erano persi le rispettive marcature.

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Fino alla mezz’ora del secondo tempo, per i milioni di tifosi juventini c’è solo spazio per la sofferenza, nel vedere la propria squadra dominare il gioco, ma non riuscire a mettere il sigillo su un successo che ha del vitale, per la classifica e per i sogni scudetto. A quel punto, come in ogni momento di difficoltà, la squadra si affida al suo “top player”. Lo fanno tutte le squadre, lo fa il Milan che si affida ad Ibrahimovic, lo fa l’Inter affidandosi ad un Milito ritrovato e lo fa anche la Juventus affidandosi alla storia, alla bandiera, alla Juventinità in persona, ad Alessandro Del Piero. Pinturicchio entra al posto di un Vucinic palesemente fuori partita, e fin da subito da la scossa alla partita. Alex non da punti di riferimento, non ha una posizione ben definita in campo, svaria per tutta la tre quarti laziale, i giocatori della Lazio lo stanno ancora cercando per tutto lo Juventus Stadium.

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La svolta arriva al minuto 82, c’è da battere una punizione dal limite, c’è l’imbarazzo della scelta, sul pallone ci sono due mostri sacri delle punizioni come Pirlo e Del Piero, come direbbe qualcuno se non è zuppa è pan bagnato. Il capitano prende il pallone, studia la posizione di Marchetti, e lascia partire uno dei suoi tiri magici, la palla oltrepassa la barriera e si insacca alle spalle del portiere laziale, lo Juventus Stadium è una bolgia, l’entusiasmo è alle stelle per un successo che ha un’importanza incredibile, può essere la punizione scudetto, ma forse è meglio non dirlo tanto ad alta voce…

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Una cosa è certa, la Juventus, il suo “top player” ce l’ha in casa, il suo nome è Alessandro Del Piero.