Tuttosport riporta novità cruciali sulla diatriba in atto tra la Juventus e Cristiano Ronaldo. Il giocatore chiede i 19 milioni ma i bianconeri possono contare su un documento chiave
La Juventus non può permettersi di pensare solo al campo. Ci sono gli strascichi giudiziari a farla ancora da padrone in casa bianconera. Il club sta continuando a fare i conti con quanto accaduto negli ultimi mesi. Dall’inchiesta Prisma, alle sanzioni della Giustizia Sportiva sul caso plusvalenze e sulle Manovre Stipendi durante il periodo del Covid 19. Ma non soltanto. Una nuova grana è venuta fuori di recente, e fa capo al ricorso presentato dai legali di Cristiano Ronaldo al Collegio Arbitrale del Coni. Il calciatore portoghese, che ha passato alla Juventus due stagioni e mezzo, sta richiedendo al club bianconero il risarcimento di 19 milioni di euro, gli stessi non retribuiti dalla Manovra Stipendi del 2021. Ma come rivela Tuttosport, la Vecchia Signora non è preoccupata da ciò, dato che esiste un documento chiave che rende la società estremamente tranquilla.
La Juventus può innanzitutto appellarsi al fatto che il patto sottoscritto tra giocatori e società nel 2021 è stato rispettato. In che senso? Gli accordi presi, anche quelli nelle “scritture” private”, prevedevano che i calciatori bianconeri avrebbero ottenuto le tre mensilità a cui stavano rinunciando. E così è stato: la Juventus ha pagato i suoi atleti seppur in ritardo. Ma Cristiano Ronaldo, sottolinea Tuttosport, quella scrittura privata non l’ha mai firmata, ed è qui che parte la difesa della Juventus. In tal senso, senza quella carta sottoscritta, CR7 non ha alcun diritto di richiedere risarcimenti alla società bianconera. Ma c’è di più. Esiste un altro documento chiave che fa dormire sonni tranquilli alla Juventus nella questione. Difatti, quando Ronaldo ha deciso di scappare al Manchester United ha firmato un accordo in cui dichiarava di non avere più alcuna pendenza con la società bianconera. Questo per potersi liberare facilmente e tornare ai Red Devils. La Juventus, dunque, sembra aver poco da temere nella questione legale col portoghese.