Una persona molto tranquilla nella vita privata – replica lui – , mi dedico alla famiglia e alla bimba, sul lavoro sono esigente con me stesso e questo mi permette di chiedere tanto ai miei calciatori e anche ai tifosi. Sono due persone distinte che amo entrambe. Il rapporto con i giocatori? Paterno no, perché penso di essere troppo giovane, mi considero un fratello maggiore. Cerco di avere un rapporto schietto, sincero. Preferisco raccontargli una brutta verità piuttosto che una bella bugia, meglio confrontarsi in maniera dura ma con grande rispetto.
\r\nIn questi anni Conte ha ripetuto che la Juve è sola contro tutti:\r\n
Chi vince inevitabilmente lo è, oggi la Juventus è l’avversaria più temibile e sta ottenendo una giusta posizione anche in Europa, bisogna continuare a lavorare sapendo che sarà sempre più difficile. Chi vince non suscita mai simpatia. La Juventus dopo il 2006 era tornata simpatica poi quando ha ricominciato a vincere è diventata di nuovo antipatica. Chi non vince suscita simpatia, una pacca sulla spalle. A chi vince vorresti dare dei cazzotti.
\r\nDiversi nel corso della stagione i battibecchi con i tecnici avversari: su tutti Garcia e Benitez:\r\n
Fa parte del gioco – evidenzia ancora Conte – , della strategia, a volte dispiace perché viene strumentalizzata ad arte. La comunicazione è fondamentale, così riesci a difendere la propria squadra, a mettere pressione e discaricare sugli altri la pressione che viene messa su di te. Bisogna vedere chi ha la forza di sopportare. A creare le polemiche sono bravi tutti, bisogna vedere poi chi ha i nervi più saldi. In quella situazione si vede chi é fuoriclasse o meno.
\r\nPippo Inzaghi presto sarà l’allenatore del Milan, cosa ne pensa Conte?\r\n
Lo conosco, ho avuto il piacere di giocare con lui, ma anche lui ha avuto il piacere di giocare con me, io correvo per lui e lui segnava ha grande entusiasmo, è un perfezionista e conosce l’ambiente come le sue tasche, è un ragazzo preparato, però sappiamo benissimo com’è il calcio. Insomma non è semplice,fare il calciatore e’ una cosa, fare l’allenatore un’altra. Quando arrivi a fine carriera pensi di essere già allenatore, ma non è così, c’è molta strada da percorrere. Tutto più complicato. Devi gestire ex compagni come è capitato a me con Buffon e Del Piero e non è semplice. Devi studiare psicologia. Gli auguro il meglio tranne, però, quando gioca contro la Juventus.
\r\nJohn Elkann nei giorni scorsi ha detto di sognare la Champions League. Un sogno condiviso da Conte?\r\n
Mi auguro di vincerne tante, ho una carriera davanti, ho un percorso da fare. Ci stiamo lavorando. Sognare… l’importante è svegliarsi e vedere la realtà, bisogna stare tutti sul pezzo e capire che vincere non è facile.
\r\nFinale sugli allenatori che stima di più:\r\n
Carlo Ancelotti, Guardiola e Mourinho.