Juventus-Inter 3-2: il meglio e il peggio del derby d’Italia vinto ieri da Pirlo e soci.
SZCZESNY 5.5 – Nella Medea di Euripide, la protagonista uccide i suoi figli e li dona in pasto al suo ex, Giasone, perché lui si è dedicato a lupanare con una donzella più giovane. Il passaggio sul filo della linea che Lautaro manca per un millimetro ha le stesse fattezze di quella scelta estrema.
DANILO 6.5 – In quest’annata tragica in cui anche un album dei Litfiba, con il cantante che aveva sostituito Piero Pelù, ovvero Cabo Cavallo (tornato giustamente a occuparsi di siti internet), sarebbe diventato un instant classic, Danilo guadagna i gradi di mastino.
CHIELLINI 5 – Orgoglio e pregiudizio! L’orgoglio è quello che usa per cadere, in area avversaria, e guadagnare un rigore. Il pregiudizio è quello di tirare la maglia come si faceva ancora 10 anni fa, pensando di giocare allo schiaffo del soldato, senza telecamera.
DE LIGT 6 – Keyla la rossa è la storia di una donna che pecca, nel ghetto di Varsavia, e che vorrebbe riscattarsi; ma circondato da migliaia di retro passaggi inutili non c’è possibilità di redenzione. E allora ubbidendo e soffrendo cerca di reggere la baracca sino alla fine.
ALEX SANDRO 5 – Brandon Routh è un attore mediocre che ha legato il suo nome a molti personaggi a fumetti: è stato un Superman così loffio nel 2006, che si faceva salvare dal figlio ottenne; poi ha assistito al naufragio del Dylan Dog americano (un film che forse ho visto solo io e mia sorella); e adesso, in Legends of Tomorrow, interpreta Atom, il supereroe di cui non si sentiva il bisogno. Il prossimo ruolo sarà l’uomo coperchio? Ecco: sbagliando si sbaglia.
CUADRADO 8 – Non so se sia lo Svedese (Pinguino come lo chiama Tomas Milian) o il Basco. Di certo “Vamos a matar companeros”è il più bel film di Corbucci e lui tira il rigore nella stessa maniera in cui Franco Nero spara. La resa dei conti finale è un capolavoro per palati fini, in cui Jack Palance, il cattivo per eccellenza di Hollywood, muore con dignità (forse perché ha già vinto lo scudetto?).
BENTANCUR 4.5 – La telenovela “Quando si ama” a un certo punto chiuse; ma il canale televisivo per non lasciare a spasso gli sceneggiatori e gli attori, offrì loro un nuovo contratto. Nacque così la storia del Serial Killer di Corinto (città immaginaria della Pennsylvania) che ammazza quasi tutti i protagonisti della Soap Opera. I superstiti lasciano la città e si rifugiano a New York, dove inizia un nuovo show televisivo che viene cancellato in meno di un anno. Rodrigo, anche se non meritavi l’espulsione, quei lanci nel vuoto che hai offerto nel primo tempo, meritavano una punizione.
RABIOT 6 – Leggere Alice nel paese delle meraviglie gli ha fatto bene. Abbiamo visto la grinta, mentre correva alla ricerca del bianconiglio. Ma come Alice subisce una serie di mutazioni senza continuità: progressioni e sparizioni. E non siamo ancora riusciti a capire da che parte dello specchio si stia nascondendo.
MCKENNIE 6 – Buon piglio, grande impegno e letture impegnate: “on the road” è il libro che gli ha permesso il sacrificio di questa partita
CHIESA 6 – Il protagonista del libro di Sheckley “i testimoni di Joenes”, è un curioso ragazzo di 25 che prova il peyote, viene scambiato per un comunista, viene condannato a 10 anni di carcere (condonati da un oracolo elettronico), viene spedito come spia in URSS, viene abbattuto sul suo aereo e provoca lo scoppio della terza guerra mondiale. Eppure non si ferma e, anche con i piedi quadrati, tira in porta. Sempre.
DEMIRAL 6 – Si rivede in campo dopo che la sua storia con Gina Lollobigida è finita e ha portato degli strascichi psicologici: non è pronto, ripetevano i compagni; ma Bonucci e Chiellini, che non lo hanno mai fatto rientrare in campo, hanno combinato di peggio. E ma a lui piace Sofia Loren si è giustificato l’allenatore: deve crescere.
KULUSEVSKI 6 – Quando ci si imbatte nel libro Death Note, bisogna scrivere il nome di una persona odiata, sull’ultima pagina, e questa muore, nel modo bizzarro che abbiamo scelto. Kulusevski prova almeno ad ammazzare l’avversario, non si limita a punzecchiarlo, come a un pranzo letterario. Fatto sta che avrebbe bisogno del Gol Note!
RONALDO 6 – Dopo aver studiato la filosofia orientale ha capito che il 6 è un giudizio allo stesso tempo positivo, negativo e neutro. Nel suo caso, con un rigore sbagliato, corretto dalla ribattuta è sicuramente negativo
MORATA 6 – Ha appena visto Laguna Blu e il terribile seguito, e benché ai tempi fece scandalo, resta un film conturbante ed esotico che si ferma ai preliminari. Per questo lascia il rigore a Cuadrado.
PIRLO 6 – L’Eneide di Virgilio è l’unione dell’Iliade e dell’Odissea. La prima parte il viaggio, per giungere in Italia, e la seconda parte la guerra, per fondare Roma. Sognava di essere Enea, arrivato per proseguire la dinastia di vittorie. Invece deve accontentarsi di quello che era il trofeo delle avversarie: le tazze celebrative per il pareggio con la Fiorentina, la commemorazione della sconfitta con il Benevento e le 2 vittorie su 4 partite nei confronti stagionali con l’Inter. Negli ultimi 9 anni le vittorie di Pirro (e di Pirlo) le lasciavamo agli avversari. Poteva andare peggio, pare che abbia ripetuto con i cronisti a fine match; poteva piovere.
TENET IN THE DARK (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)
Var o non Var?
Sul primo rigore bisognava attendere circa due minuti prima di sospendere e andare a rivedere?
E il pestone di De Ligt era vero?
O era solo una scusa per potersi riposare a centro area?
Che senso ha tutto questo?
Il Var è come la crisi economica: un normale riassetto aziendale, quando il tuo vicino perde il lavoro, depressione quando lo perdi tu. E non saremo mai d’accordo, neanche su uno Juve Inter in cui si sbaglia spesso. Nemmeno che si sbagli.