La Juventus e l’importanza delle vittorie

La Juventus può e deve fare molto meglio di così, ma era troppo importante arrivare alla sosta con un’altra vittoria dopo lo Zenit

Non è stata una gran bella partita contro la Fiorentina, non c’è stato il deja vu di Juventus-Zenit come si sperava. Questa Juve è ancora lontana dall’esser guarita come il mister aveva già sottolineato alla fine del turno di Champions quando aveva fatto notare l’importanza di non prendere il gol del 4-2. Questa Juventus è ancora troppo Dybala/Chiesa dipendente. Gli umori e la forma dei due attaccanti è ancora una discriminante troppo forte. Se i due o almeno uno dei due gioca alla grande, la Juve ha molte possibilità di vincere, viceversa se i due sono sottotono le frecce all’arco di Allegri diminuiscono in maniera spaventosa. Kean al giorno d’oggi è ancora un oggetto misterioso, Morata sono più le prestazioni insufficienti che quelle buone. Kajo Jorge, diciamolo, seppure è sulla bocca di tutti neanche fosse Pelè, in quei pochi minuti che ha giocato non ha fatto vedere nulla di trascendentale: ad oggi neanche un tiro in porta.

Una Juventus mai al completo

A questo si aggiunge la difficoltà per il mister ad avere una squadra mai al completo. Contro la Fiorentina alle assenze di Kean e De Sciglio (che già aveva sostituito bene e spesso un abulico Alex Sandro) si sono aggiunte quelle di Szczesny, Bonucci e Chiellini, oltre che a partita in corso quella dello stesso Alex Sandro. Sfido chiunque a dover sopperire all’assenza di 4 giocatori nel prepartita e a non accusare il colpo. Tuttavia ad Allegri non gli si perdona nulla, come se non fosse un merito vincere con giocatori in campo che la maggior parte dei tifosi non vorrebbe vedere neanche in cartolina. Sono stati bravi i ragazzi di Allegri, soprattutto De Ligt su Vlahovic ma è stata brava tutta la squadra intanto a contenere la Fiorentina che di fatto non ha mai tirato in porta e poi a venire fuori piano piano alla distanza. Sono stati bravi anche Perin, Rugani e Pellegrini che non giocano mai. Qualcuno ha storto il naso che si è vinto al 91mo. Anzi qualcuno ha storto proprio il naso che si è vinto, ma di questi preferisco non parlare. Ormai qualsiasi cosa si fa è un lamento. I gol valgono tutti fino a che l’arbitro non decreta la fine del match, ahinoi valgono quelli che subisci nei minuti di recupero come contro il Sassuolo, e allo stesso modo valgono quelli segnati nei minuti finali. Cuadrado ha fatto gol e doveva giocare prima? No Cuadrado sono tre quattro partite che è cotto e bollito e proprio contro il Sassuolo si è preso parte delle responsabilità dell’ultimo gol, e proprio contro lo Zenit, formazione che tutti recriminano come la titolare, non ha fatto neanche un minuto e ha riposato. Cuadrado è stato devastante negli ultimi minuti. Merito suo che ha un ottimo dribbling e merito di chi lo ha inserito.

Si può sempre fare meglio

Si poteva vincere meglio? Certo che si, si può sempre fare meglio. Viceversa poteva anche accadere di perdere ed entrare in una crisi definitiva. Vincere aiuta a scacciare un poco di fantasmi e ad arrivare alla pausa delle nazionali avendo recuperato un poco di punti in classifica a qualcuno che ci precede. Vincere aiuta a ritrovare serenità e consapevolezza di non esser scarsi, almeno non così scarsi da perdere contro tutti. Contro la Fiorentina più che mai era vitale vincere e si è vinto. Allegri deve arrivare a Gennaio facendo più punti possibili sperando che qualche rinforzo arrivi dal mercato, perché lo sa che non arrivare nei primi 4 sarebbe una tragedia in primis economica come sa che la rosa non è completa e si è sottovalutata moltissimo la partenza di Ronaldo. Ora inutile parlarne ancora, il portoghese ha scelto un’altra strada, ma la Juventus si è fatta trovare impreparata. Oggi occorre più che mai dare ad Allegri un centravanti che faccia dei gol, perché purtroppo le azioni le costruiamo pure, ma in attacco siamo troppo frenati dagli umori di Morata.