La Juventus si gode Cancelo: un terzino con numeri da 10

Contro la Lazio Joao Cancelo è stato il migliore in campo della Juventus: il portoghese può diventare anche più forte di Dani Alves

Joao Cancelo è stato per larghi tratti devastante ieri durante Juventus-Lazio. Ne sa qualcosa Senad Lulic, che in almeno due occasioni meritava di essere ammonito, ma l’arbitro, nonostante le evidenti trattenute che da regolamento richiedono il giallo, lo ha graziato. Il portoghese che la passata stagione ha giocato ni prestito all’Inter, si sta rivelando dunque un elemento assai prezioso per lo scacchiere di Massimiliano Allegri. Gli “espertoni”, quelli che capiscono di calcio dietro alla tastiera e allenano la squadra più forte di Facebook, dicevano che si trattasse di un dazio pagato dalla dirigenza Juve per poter avere Cristiano Ronaldo.

Effettivamente, per un terzino 40 milioni sono tanti, ma chi lo aveva visto giocare lo scorso anno con i nerazzurri e anche prima con il Valencia, sa bene che Cancelo non sia affatto un brocco, anzi. Come ha dichiarato nel pre-campionato capitan Chiellini, il ragazzo ha grandissime potenzialità ma “va disciplinato”. È quello che sta facendo Max Allegri con il suo staff: si sta lavorando molto sulla fase difensiva, il punto debole del portoghese che anche ieri si è lasciato saltare facilmente, più per pigrizia nel difendere, senbra, che per mancanza di mezzi.

Cancelo ha deliziato ieri lo Stadium già durante il riscaldamento con numeri d’alta scuola. Stiamo parlando di un terzino con i numeri del 10: corsa, tecnica, fantasia… ricorda molto quel Dani Alves che a Torino non è voluto rimanere più di una stagione per cercare fama e tanti soldi in più al PSG. Contro la Lazio, il numero 20 della Juventus ha messo a segno l’assist del 2-0, ma in totale si è presentato al cross in 8 occasioni, di cui 6 all’interno dell’area. Sono 39 i passaggi di Cancelo andati a segno, 17 le verticalizzazioni, 15 gli appoggi al centrale difensivo a lui vicino (Bonucci). “Deve imparare a difendere”, insiste il mister, ma ci sono tutti i margini per migliorare. Ancora una volta, la competenza di Beppe Marotta e Fabio Paratici dimostrano il perché a gestire un club come la Juve ci siano loro e i tanti “fantallenatori” e “fantadirigenti” laureatisi all’università dei social network.