Zanetti telefonò a Marchionni, che era in ritiro in Mugello con la Fiorentina e a tutto pensava fuorché alla Juve, e per essere sinceri pensava pochissimo anche a Zanetti. Ma il numero sul display del cellulare era proprio quello: «Ciao Marco, per caso vi serve un centrocampista?». Come no, magari però sento Prandelli. E Zanetti dopo tre giorni era a Firenze, senza nostalgie e soddisfatto di aver avuto successo con la telefonata di autopromozione personale che aveva risolto un problema a lui e anche alla Fiorentina.\r\nDa allora — dopo una solida polemica con il direttore sportivo della Juve, Alessio Secco — Zanetti ha giocato spesso. E anche bene. Logico che abbia conservato una dose di carica in più per disputare una grandissima partita contro una società che l’ha liquidato considerandolo irrimediabilmente rotto, o malandato dentro. Ma dopo un anno il numero degli infortunati nella Juve è lo stesso, dodici, e Zanetti corre come Maggio (il giocatore). Contatti con la Juve, pochissimi, partite viste in tv zero. Chi conosce Zanetti lo definisce un tipo che volta pagina e si disinteressa del passato, ma in questo caso c’è un buon motivo per vendicarsi: scusate, chi era quello rotto?\r\nSolo Chiellini e De Ceglie, i compagni più vicini, si sono fatti sentire. Sabato prossimo magari si farà sentire Zanetti in campo, questa è la sua intenzione e non bisogna essere dei maghi per capirlo.\r\nLa storia di Mutu è diversa e il rancore, se così si può definire, è tornato attuale dopo la conferma della maximulta da pagare al Chelsea. Il comportamento della Juve non è stato ancora chiarito e l’attaccante viola ha buoni motivi per considerarsi messo in mezzo, almeno dal suo punto di vista, per come sono andate le cose. I dirigenti della vecchia guardia non ci sono più, ma il marchio di fabbrica è lo stesso: anche Mutu, come Zanetti, avrà molti motivi in più per fare bella figura a Torino. Il meno arrabbiato con la Juve è Marchionni, che si è lasciato abbastanza bene (un abbastanza c’è sempre nel calcio). La stima di Prandelli lo ha rivitalizzato e la scelta di lasciare Torino non è mai stata rimpianta.\r\nLa partita contro la Juve è storicamente una delle più cariche di significati per la Fiorentina, che ha gli stessi punti dei bianconeri e arriva da due grandi partite (Liverpool e Lazio). I punti in classifica sono gli stessi dei bianconeri, il morale delle due squadre sembra esattamente opposto per come sono arrivate alla sfida diretta.\r\nPrandelli non potrà preparare la partita nel migliore dei modi per l’assenza di otto giocatori impegnati con le Nazionali, ma non scarta a priori una soluzione molto offensiva per l’attacco: se Vargas non dovesse tornare in tempo per la partita con i bianconeri (il Perù giocherà mercoledì sera a Lima contro la Bolivia) l’idea potrebbe essere quella di sorprendere la Juve con Mutu e Jovetic insieme a Gilardino (l’alternativa è Santana a sinistra) . Una modifica sostanziale rispetto al solito 4-2-3-1, ma anche filosofica. La partita contro la Juve è storicamente una sfida in cui la Fiorentina ha poco da perdere. tanto vale rischiare — pensa Prandelli — anche se per una valutazione del genere sarà decisivo lo stato di forma di tutti i giocatori. E soprattutto il ritorno di Vargas dal Perù.\r\n\r\nCredits: La Nazione\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it