La Juventus continua a fare incetta di talenti: preso Rolando Mandragora, i bianconeri sono pronti a mettere sotto contratto anche altri campioni del futuro, da Stefano Sensi a Giovani Lo Celso, Rogerio e tanti altri ancora. Il settore scouting della Vecchia Signora, insomma, funziona ed è il ‘Corriere dello Sport’ a spiegare come funziona la struttura costituita sotto la guida attenta del direttore sportivo Fabio Paratici e del direttore generale Beppe Marotta.\r\n\r\nLa Juve ha una rete di decine di osservatori che vengono settimanalmente sguinzagliati sui cambi italiani, ma anche esteri, segnalando i calciatori più promettenti visionati. Gli scout rispondono a Javier Ribalta, esperto spagnolo messo a capo del gruppo di osservatori dalla dirigenza di Corso Galfer. Ovviamente, la struttura deve poi riferire al ds e al dg, che dopo un’attenta analisi del materiale fornito dagli 007, decidono se dare l’affondo o meno. In alcuni casi, i giovani visionati sono già pronti per il grande salto e vengono aggregati direttamente alla prima squadra, vedasi i casi di Pogba e Coman, in altri casi sono inizialmente ‘parcheggiati’ in Primavera.\r\n
\r\nAnche qui Fabio Grosso e il diesse Federico Cherubini stanno facendo un grande lavoro, con la supervisione del team manager Gianluca Pessotto e soprattutto del direttore organizzativo di tutto il vivaio Stefano Braghin. Quando invece i talenti prelevati non entrano a far parte direttamente del settore giovanile bianconero, passano per qualche club amico, su tutti il Sassuolo, ma anche Pescara, Cesena e via discorrendo.\r\n\r\n