Juventus, dietrofront Conte: “In Champions gap diminuto”

Dopo aver parlato di Juventus indebolita con le partenze di Matri e Giaccherini, Antonio Conte fa marcia indietro dal G16 di Nyon

FBL-ITA-SERIE A-SAMPDORIA-JUVENTUSAntonio Conte fa dietrofront: la Juventus non è più una 500 che va ad affrontare in Europa dei carriarmati. Il gap si è assottigliato dopo l’ultima sessione di mercato e i bianconeri proveranno ad arrivare fino in fondo alla Champions League. Dal “Elite Coaches Forum” organizzato dall’Uefa, il cosiddetto G16 con i migliori allenatori al Mondo, Antonio Conte ha rilasciato una lunga intervista a ‘Tuttosport’, nel corso della quale si è detto molto sorpreso per i tanti complimenti ricevuti dai colleghi a Nyon: “Beh, non me l’aspettavo: il trattamento ricevuto mi ha fatto molto piacere – esordisce Conte – . I colleghi erano sorpresi e incuriositi per il modulo che sto utilizzando. Mi hanno fatto un sacco di domande… Sì, è stato bello, simpatico, divertente. Il mio concetto di calcio prevede intensità, aggressività, possesso palla. Si comincia dal basso, cioè dalla difesa, per arrivare velocemente in alto, cioè in attacco. Quando arrivai alla Juve provai inizialmente il 4-2-4 che avevo già sperimentato nelle mie precedenti e fortunate avventure in Serie B alla guida di Bari e Siena. Poi l’evoluzione al 3-5-2 dopo un passaggio al 4-3-3 che è il sistema utilizzato, per esempio, dal Barcellona”.\r\n\r\nRiguardo alla sua precedente uscita sulla Champions, Conte ora pare più possibilista:\r\n

“Dico subito una cosa – chiarisce il tecnico della Juventus – . Tempo fa feci una profezia, pessimistica. Affermai che tanta acqua avrebbe dovuto passare sotto i ponti prima che un’italiana tornasse a conquistare la Champions. Ora devo rivedere quella previsione. Credo che ci sia da attendere meno tempo, vedo segnali incoraggianti da parte del nostro calcio: noi abbiamo somatizzato la prima stagione di Champions dopo un anno sabbatico, sono arrivati rinforzi importanti, idem il Milan che ritrova un campione come Kaká che è un idolo e ha vinto tutto in rossonero e soprattutto il Napoli che – faccio una battuta – ahimé ha venduto Cavani nel senso che ha ceduto la sua stella per acquistare una serie impressionante di giocatori a cominciare da due che la buttano dentro come Higuain e Callejón”.

\r\nQuindi, Platini è ancora in tempo per consegnare la ‘Coppa dalle grandi orecchie’ alla Juventus…\r\n

“Quando scade il mandato di Michel? Nel 2015? – chiede Conte – Beh, magari bisognerà attendere che cominci il prossimo perché la Juve torni ad alzare la Champions, ma ripeto che il gap fra noi e quelli che avevo definito grattacieli si sta riducendo. E questo è un fatto molto positivo”.

\r\nPoi l’allenatore bianconero stila la lista dei top club europei maggiormente pericolosi:\r\n

“Le solite, aggiungendoci il Manchester City e – perché no? – il Paris Saint Germain. Ma attenzione al Borussia Dortmund: hanno stangato il Bayern in Supercoppa e sono già soli in vetta alla Bundesliga. Götze è stato rimpiazzato con Mkhitaryan che mi aveva impressionato con lo Shakhtar”.

\r\nIn campionato, invece, la Juve riparte da favorita:\r\n

“Vincerlo quest’anno, centrare cioè il tris della consacrazione, rappresenterebbe un onore ancor più grande. Perché le pretendenti, oltre a noi, sono almeno cinque: Napoli e Milan, certo, ma anche Inter, Roma e Lazio. Gli otto gol con cui abbiamo battuto i biancocelesti in Supercoppa e campionato sono esagerati e non rispecchiamo la reale differenza di valori”.

\r\nLa Juventus si è comunque rafforzata con gli arrivi di Tevez, Llorente e Ogbonna, anche se Conte avrebbe voluto anche un vice-Pirlo  Forse però manca ancora un vice-Pirlo.\r\n

“Andrea è uno dei migliori giocatori del mondo nel suo ruolo. Forse unico. Rimpiazzarlo non è facile ma un giocatore come Pogba, per esempio, ha già dimostrato di poterlo fare”.

\r\nSabato 14 la Juventus sarà di scena a San Siro contro l’Inter. Conte anticipa così la sfida:\r\n

“Squadra tosta che rispecchia il carattere sanguigno del suo allenatore. Penso a quando io, alla mia prima stagione alla Juve, affrontai il Milan campione e vinsi 2-0 a Torino. Fu il match della svolta, lì capimmo che lo scudetto era alla nostra portata. Noi dovremo evitare che Mazzarri mi… imiti”.

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