Juventus-Crotone 3-0, il giudizio di Dio: Ronaldo fa solo 2 su 4

Le pagelle di Juventus-Crotone intrise di letteratura e cinematografia: Alex Sandro in stile Avengers, Ronaldo sprecone

Le pagelle letterarie di Juventus-Crotone 3-0.

BUFFON 6 Alla fine non prende gol e non corre rischi. Come Tex, di cui è appassionato lettore, accumula record su record, anche se l’ultima tetralogia, in Guatemala, non è appassionante come in passato. Porta gli ultimi due albi in campo, visto che poi li deve prestare al figlio di John Elkann, Oceano, che dopo Ronaldo non sa se può chiedere un altro regalo a papà.

DANILO 5.5 Alla fine fa il suo. In difesa e in attacco, eppure quella scivolata, poco epica, dinanzi alla sua porta, da film muto di Charlie Chaplin, ci fa ripensare al Monello (e il pubblico a casa ride) e per un attimo ci lascia in mutande. La Juve resta in piedi, in mutande, al massimo, ma sull’attenti, e il suo errore è privo di conseguenze.

DE LIGT 6 Difensore raffinato. Nel primo tempo è il nostro giocatore che tocca più palloni. Quei continui fraseggi in difesa, interminabili, che ricordano le pagine di Saramago, che riempie di virgole, fino a estenuare il lettore con periodi lunghi due pagine e la lista di tutte le chiese di Lisbona. Ogni tanto si esibisce nel lancio alla Bonucci che non sortisce mai effetto, e che Saramago non fa mai, ma almeno si arriva a fine periodo, si può fare l’orecchietta alla partita, come alla pagina e comprendere che inizia un’altra azione.

DEMIRAL 6 Ha appena iniziato a leggere l’isola del tesoro di Stevenson. E come il buon vecchio John Silver, urla a tutti i suoi piani: adesso ti salto in testa e ti tolgo la palla. Fortuna nessuno trovi la mela per potergli sgusciare tra i piedi e uscire dal barile. Se urlasse meno…

ALEX SANDRO 7 Il voto vale per quei due cross. Ha fatto una immersione nei buoni vecchi fumetti Marvel degli anni 70, gli Avengers di John Buscema e Roy Thomas, e si vede; storie datate ma essenziali in cui in 24 pagine doveva accadere tutto, come in questa partita, in cui non era costretto sempre a passarla indietro, in attesa del prossimo albo, ma poteva metterla in mezzo.

BENTANCUR 6 Uscito dalle prigioni di Pirlo, dove ha passato gli ultimi tre giorni, nutrito con cracker ai cavoletti di Bruxelles e caviale e acqua di fonte argentina a 6 dollari la bottiglia, ha fatto pace con l’allenatore mentre guardavano l’ultima puntata (del 2009) di Sentieri, commovendosi entrambi. E ha riguadagnato una maglia titolare.

RAMSEY 6 Pulito e ordinato. Prende una traversa e sbaglia un gol. Accumula appunti perché dopo questa partita collaborerà (insieme a Beckham) con Sophie Kinsella, di cui è un grande fan, alla realizzazione del suo nuovo libro. Dopo i successi di I love shopping, I love football.

FAGIOLI 6 Piaceva ad Allegri, piace a Pirlo, piace persino a Diletta Leotta, ma ha i capelli improponibili del mio amico Freddie, e legge i best-seller di Giorgio Faletti. Attenderei prima di definirlo il messia di cui il nostro centrocampo ha bisogno.

CHIESA 6.5 Impegnato a seguire una diretta virtuale per una mostra di Dalì, entra in campo svogliato. Poi si sveglia e comincia a pasturare calcio. Tant’è che al trentesimo sembra l’unico salvatore della patria. E si ripete nelle orecchie la massima del pittore: non avere paura della perfezione! Senza rendersi conto che questa citazione non significa che debba entrare con il pallone in porta.

McKENNIE: 6.5 Lascia a metà la lettura di Fanteria dello spazio, ma appena entra in campo si trasforma nel tenente Rico. L’uomo che è al servizio di Ronaldo e di chi deve dare la scossa alla squadra e alla quadra. Dopo il terzo gol spera di uscire prima, così riuscirà a terminare il libro, visto che nel finale sparisce un po’.

BERNARDESCHI 5.5 Entra a fine partita e lascia il segno sui piccioni che si aggirano alle spalle della porta di Cordaz, mandandone un paio in rianimazione

KULUSEVSKI 6 Il giocatore c’è, non abbiamo dubbi; due bei dribbling almeno (e lavoro per esclusione) eppure dopo la giocata a effetto non sa cosa fare. Come Dragon Ball (e tanta narrativa contemporanea) parte alla grande, continua per inerzia e si ammoscia sul finale.

RONALDO 6.5 Il voto è dovuto ai due gol che sbaglia, uno per tempo. Anche se oggi è difficile dargli addosso. La rilettura delle opere di Platone, lo trasforma in un moderno Socrate che si dedica alla maieutica. Da antologia socratica, appunto, il secondo gol, che prepara come il vecchio filosofo tirando, ingannando il portiere, e attendendo il pallone.

MORATA 6 Ronaldo gli ha restituito gli Harmony fascia rossa, ma gli ha anche prestato la sua collezione di Blue Comics, rivista di fumetti erotici, che usciva in edicola negli anni 90. E si vede. Non perde tempo in preliminari e ispirato dai disegni espliciti, va al dunque: quasi segna al primo tentativo.

PIRLO 6 Se avesse sbagliato anche questa partita, sarebbe stato crocefisso in sala mensa; un luogo esclusivo e di lusso, con una croce a 5 stelle in ebano nero e la tortura dell’aceto balsamico di Modena, DOP, perché sempre di crocefissione si tratta. Alla fine non la sbaglia e torna a casa dalla sua famiglia.

TENET IN THE DARK (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)

Il tempo si ferma:

Primo gol di Ronaldo. L’arbitro corre al VAR e guarda, e guarda e guarda.

E allora la mia memoria di ex-teenager corre al Lungo Addio di Dylan Dog. La storia degli amori adolescenziali dell’indagatore dell’incubo.

Lui e Marina hanno 16 anni. E si piacciono e si danno un bacio e si ingelosiscono a vicenda. E Dylan Dog alla fine decide di tornare a Londra.

Marina corre alla stazione:

Marina: Allora te ne vai?

Dylan: Sì torno a Londra, ma tanto ci vediamo la prossima estate.

Marina: Ma da qui alla prossima estate ci passa una vita.

La stessa vita che è servita all’arbitro per decidere se Ronaldo fosse un millimetro oltre l’avversario e permettere a tutti di urlare: la Juve ruba, alé. Avanti un altro.