La Juventus archivia con un 3-1 la pratica Copenaghen e si giocherà la qualificazione agli ottavi di Champions League contro il Galatasaray in Turchia, potendo contare su due risultati su tre. Mattatore della serata di ieri, manco a dirlo, Arturo Vidal, che realizza una tripletta (due rigori e un gol di testa con stacco imperioso). A parte il cileno, brillano in pochi: lo stesso Tevez non incide più di tanto, ma c’è da fare anche i complimenti all’avversario. Contavano i tre punti e tre punti sono stati.\r\n\r\nLe pagelle della Juventus:\r\n\r\nBuffon 6+: Ennesima partita da spettatore in campo, ma ormai, da qualche turno, è un’abitudine. Incolpevole sul gol di Mellberg, si fa trovare invece prontissimo nell’unica vera occasione degli ospiti, deviando in calcio d’angolo un’ insidiosissima conclusione da fuori di Toutouh.\r\n\r\nCaceres 6+: Puntuale e pulito negli interventi, sembra non soffrire minimamente la presenza solitaria del gigante Jørgensen, che mai riesce a rendersi pericoloso per tutti i 90 minuti. Sul punteggio di 1-1 commette una grave ingenuità lasciandosi scappare vicino alla linea del fallo laterale l’attaccante danese, che tuttavia è bravo a recuperare prima che possa rendersi pericoloso. Presenza affidabile.\r\n\r\nBonucci 6+: La sosta e la squalifica col Livorno devono avergli ricaricato le batterie, anche perchè ieri sera il Bonny è stato autore di una prestazione più che positiva. In fase di impostazione non sbaglia quasi mai e bravo si dimostra quando imbecca con un lancio di 40 metri Pogba alle spalle della difesa. In fase di copertura tiene bene insieme al resto del terzetto e mai concede opportunità agli avversari di fare male.\r\n\r\nChiellini 6+: Come i suoi compagni di reparto, anche lui dimostra di trovarsi in una buona condizione fisica e ciò gli permette di disputare una prestazione più che sufficiente. Anche qui Jørgensen trova la strada sbarrata e in più di un’occasione deve preoccuparsi di rincorrere il centrale toscano piuttosto che il contrario. In fase di palleggio è preciso e perfetti sono gli appoggi per accompagnare l’azione in avanti. Sicurezza.\r\n\r\nPadoin 5: L’unica nota dolente dello spartito suonato da Conte. Nonostante la grande disponibilità di ossigeno non riesce mai nell’impresa di saltare l’uomo e ogni palla che gli viene servita finisce per tornare direttamente al mittente. Un solo cross decente si conta in tutta la gara e nella prima frazione rischia in più di una circostanza di lanciare gli avversari in contropiede. Tanta corsa ma pochissima incisività.\r\n\r\nVidal 8: C’è poco da fare, ieri sera (T)Re Artù è stato il migliore in campo. La capacità che ha di mescolare insieme la grinta dell’interdittore e la classe del trequartista rimane un vero e proprio mistero, ma è un dato di fatto che lì in mezzo se la giostra come più gli fa comodo. Freddo come un assassino dagli undici metri, non sbaglia nemmeno quando deve ripetersi a porte invertite, dimostrando una saldezza di nervi da far paura ai migliori rigoristi in circolazione. Geniale, poi, il pallonetto di testa sul lato opposto del portiere che va a siglare il 3-1 finale. Regale.\r\n\r\nPirlo 6+: I colpi in canna risparmiati contro il Livorno sono stati sparati (almeno una parte) ieri sera, anche se non sono riusciti a centrare l’obiettivo come nelle ultime uscite pre-sosta. Le giocate con Asamoah vanno praticamente a memoria ed i lanci per il ghanese, così come per tutti gli altri compagni di squadra, sono calcolati al millimetro. E’ il faro del gioco bianconero e tutte le azioni più importanti passano per i suoi piedi. Deliziose, poi, le finte con cui si libera dei danesi più avventurosi, che invano si gettano nell’ardua impresa di sradicargli la palla. Illuminante.\r\n\r\nPogba 6+: Messo in ombra, probabilmente, dalla strepitosa prestazione del compagno di reparto Vidal, il centrocampista ex United non è riuscito a rendersi decisivo come nelle ultime uscite bianconere, guadagnandosi tuttavia una valutazione complessiva più che sufficiente. Nei primi istanti di partita ha l’opportunità di imprimere il proprio marchio alla gara, ma proprio sul più bello riesce a sciupare tutto, passando il pallone al portiere avversario. Gli scambi con il compagno di fascia Asamoah sono perfetti e i duetti con l’attaccante di turno precisi. Al bacio, poi, il cross in area di rigore per l’inserimento puntale di Vidal, che serve al cileno per siglare la tripletta e alla Juve per vincere la partita.\r\n\r\nAsamoah 6+: Su quella fascia sinistra trova spesso strada libera e negli spazi aperti, si sa, è devastante. Jacobsen non riesce mai a tenerlo e in più di un’occasione è costretto a rincorrere. Nella fase clou, tuttavia, manca della solita incisività e troppe sono le volte in cui preferisce conclusione in porta al passaggio per il compagno. Prestazione, comunque, sopra la sufficienza.\r\n\r\nTevez 6+: Quella disputata ieri sera dall’attaccante argentino è stata una partita prevalentemente fisica e di sacrificio, nella quale l’Apache ha predilegiato il pressing ringhioso alla giocata di classe. Gli scambi col compagno di reparto sono comunque impeccabili e mancano solamente della conclusione in porta. Di occasioni nitide per centrare lo specchio non ce ne sono state e così il tanto atteso gol in Champions dovrà aspettare ad arrivare.\r\n\r\nLlorente 6.5: Come al suo solito dedica anima e corpo alla causa della squadra, caricandosi sulle proprie spalle il peso offensivo dell’attacco. Le sponde per i compagni sono eccezionali e i cambi di gioco sempre precisi. Bravo anche nell’incunearsi in area di rigore in un paio di occasioni, si guadagna il secondo penalty a favore dei bianconeri che servirà alla squadra di Conte per rimettere sulla giusta carreggiata le sorti della partita. Generoso.\r\n\r\nMarchisio: S.V.\r\n\r\nVucinic: S.V.\r\n\r\nOgbonna: S.V.\r\n\r\nConte 7+: La prima di due tappe fondamentali è andata e la squadra è riuscita a superare la prova Copenaghen nel miglior modo possibile. Escluso infatti Padoin, il resto dei giocatori ha disputato una partita sopra la sufficienza, testimoniando l’ottimo periodo di forma che sta caratterizzando gli uomini di Conte. Se Llorente è un giocatore riscoperto, poi, i meriti vanno tutti all’allenatore, che è riuscito a risollevare un atleta fermo da un anno e a riportarlo ai livelli che più gli competono. Tanto di cappello al lavoro che sta facendo il mister.\r\n\r\nFoto Getty Images – Tutti i diritti riservati