La Gazzetta dello Sport di oggi fa il punto sul bilancio della Juventus che al 30 giugno 2020 dovrebbe chiudersi con un rosso ben superiore a quello dell’esercizio precedente. Stando ai calcoli della rosea si passerà da -40 a circa -70 milioni di euro. Innanzitutto è stato stimato un ammanco di entrate per 50 milioni di euro, di cui 30 dovuti alla chiusura dell’Allianz Stadium, merchandising, attività collaterali alle strutture (museo e tour dello Stadium) in parte compensati dall’aumento delle sponsorizzazioni e dalle cessioni sul calciomercato.
Per fortuna c’è stato l’accordo con i calciatori che durante il lockdown ha fatto risparmiare qualcosa come 90 milioni, visto che rispetto alla stagione 2018-2019 il monte ingaggi è salito di circa 65 milioni. Mentre il mancato passaggio del turno in Champions League, con l’eliminazione da parte del Lione è costato tra 13 e 15 milioni di euro. L’indebitamento netto sale così a circa 400 milioni di euro. L’emergenza coronavirus, associata ad una stagione in cui è arrivato solo scudetto e per un punto sotto la guida di Maurizio Sarri, hanno fatto saltare il piano degli investimenti di Andrea Agnelli.
Si spiega così la rincorsa alle plusvalenze da parte del CFO Fabio Paratici, ma occhio che – secondo la rosea – potrebbero esserci ancora cessioni eccellenti. Si fa il nome, tanto per intenderci, di Paulo Dybala, ritenuto vendibile in caso di proposta superiore ai 100 milioni di euro. Possibile che la Juventus si appresti a vivere un anno di transizione con una squadra meno forte per poi ripartire di slancio nel 2021-2022.