Juventus, Buffon: “Critiche? Abbiamo abituato tutti troppo bene”
Gigi Buffon, capitano della Juventus, respinge al mittente le critiche nella conferenza stampa dal ritiro della nazionale a Coverciano
Nel ritiro della nazionale italiana è il giorno di Gianluigi Buffon. Il capitano azzurro, nonché numero uno della Juventus, si è presentato ai giornalisti parlando anche dell’avvio di campionato dei bianconeri. Ovviamente, Buffon respinge subito al mittente le critiche: “Sinceramente mi viene un po’ da sorridere. Dico questo perché abbiamo giocato 10 partite, vincendone sette e pareggiandone tre. Auguro un ruolino del genere a tutte le squadre”, esordisce il capitano. È vero, rispetto al passato i campioni d’Italia hanno subito più gol, ma non bisogna farne un dramma: “Intanto diciamo che abbiamo abituato tutti bene con la nostra difesa però certamente un po’ per uno ci abbiamo messo del nostro nel subire qualche gol di troppo e questo non ci sta. Purtroppo sono cose che accadono. L’autocritica è giusta, ma non deve diventare autolesionismo. Le stagioni però sono lunghe, durano 11 mesi e quindi è possibile che il primo mese si possa soffrire. Magari con due-tre prestazioni portentose tutti si scordano di quello che è successo pochi giorni prima. È il bello e il brutto di questo sport”, ha proseguito Buffon.\r\n\r\nPer quel che riguarda il campionato, sono diverse le antagoniste per lo scudetto. Ecco la classifica di Gigi:\r\n
“Temo sia Napoli che Roma e sinceramente anche l’Inter. Dobbiamo cercare di fare più punti possibili, tornando prima e magari, se possibile, mettendo anche qualche punto tra noi e le rivali. Dobbiamo schiacciare sull’acceleratore. Per quanto riguarda la Roma l’ho vista contro l’Inter e devo dire che mi ha trasmesso sensazioni positive. Vedendoli giocare ti fanno capire il loro entusiasmo. Garcia peraltro credo sia un grande allenatore e devo dire che ogni cosa gli sta andando bene”.
\r\nInfine una battuta sulla tanto discussa “discriminazione territoriale” che ha fin qui portato a chiudere diverse curve:\r\n
“Quella della discriminazione territoriale è una tematica molto delicata, serve una presa di coscienza e di responsabilità da parte di tutti, per il bene del calcio. Vediamo se siamo maturi per farlo. Dobbiamo renderci conto che il confine tra campanilismo, sfottò, offese e discriminazione è labile – ha concluso il capitano della Nazionale e della Juventus – e come in ogni territorio minato si rischia di saltare in aria. Comunque il fatto che se ne parli credo possa portare tutti a trovare un punto di incontro, dobbiamo farlo per il bene del calcio. Non si tratta di dare ragione a qualcuno o ad altri, una gara può accendersi anche con qualche sfottò o qualche slogan campanilistico, spesso è una questione soggettiva. E dobbiamo anche valutare altri fatti, se un gruppo sparuto offende in modo forte e altri 50 mila non si comportano così ma al contempo non fanno nulla per prendere le distanze, anche questa è una cosa che deve far riflettere e spingere a responsabilizzare tutti, tv, presidenti ma anche chi partecipa ad un evento”.
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