Juventus: 10 anni di presidenza Agnelli, 16 titoli e boom di ricavi

Andrea Agnelli diveniva presidente della Juventus il 28 aprile del 2010: da allora tanti successi in campo ed espansione del marchio a livello mondiale

Il 28 aprile 2010 inizia alla Juventus l’era Andrea Agnelli ed oggi possiamo affermare, senza timore di essere smentiti, di essere di fronte al presidente che ha proiettato il club verso il futuro. Il numero uno del club bianconero, che è anche a capo dell’Eca, l’organismo che raccoglie le istanze dei club in ambito Uefa, rappresenta il prototipo perfetto di manager a tutto tondo, ma che è al contempo in grado di circondarsi di personale capace a cui demanda la responsabilità del settore di riferimento. Non è un caso se il cugino John Elkann abbia pensato negli anni scorsi di dirottarlo su altre aziende di famiglia come la Ferrari.

Agnelli: già raggiunti Boniperti e Chiusano

Dopo gli anni bui di Calciopoli, Agnelli ha saputo ricostruire la Juve dalle macerie, facendola tornare già in due anni in vetta al calcio italiano e in cinque stabilmente tra le prime potenze europee. La società che nel 2010 aveva 145 dipendenti, oggi ne conta 885 e nel ranking Uefa è salita dal 43° al 5° posto. I ricavi hanno subito un’impennata pazzesca dai 172,1 di 10 anni orsono ai 621,5 milioni attuali. Con 16 titoli (tra cui 8 scudetti di fila), Andrea ha equiparato veri e propri mostri sacri come Giampiero Boniperti e Vittorio Chiusano, il cui regno è però stato molto più lungo alla Juventus. Come a dire, l’impero di Andrea può ancora portare grandi soddisfazioni sia livello sportivo sia finanziario.

La Juve brand globale oltre il calcio

Nessuno meglio di lui avrebbe potuto proiettare la Vecchia Signora verso una dimensione mondiale e che va oltre il gioco del calcio. Il cambio di logo, la nuova sede di Hong Kong sono solo la punta dell’iceberg di un processo di crescita globale della Juventus. Si è partiti con lo Stadium, progettato è vero da altri, ma poi sono arrivate una serie di strutture per le quali Madama è ammirata in tutto il mondo: il J Museum, la nuova sede della Continassa, il JTC, il J Hotel e non è ancora finita qui perché è in progetto un nuovo stadio, il secondo di proprietà del club per Under 23 e Women. E attenzione, perché il marchio Juventus potrebbe presto sbarcare anche nel basket e nel futsal. Il sogno di Agnelli è quello di vedere un giorno più persone con il cappellino della Juve che con quello dei Ne York Yankees, un must da decenni in ogni angolo del globo. Perché gli acquisti alla Cristiano Ronaldo sono possibili solo se il modello finanziario è sostenibile. Vittorie sportive e risultati economici devono andare di pari passo, come tradizione vuole.