“Giustamente tutta la Juventus, e i suoi tifosi, parlano di 31 scudetti vinti – sostiene l’ex CT – 31 sono quelli vinti poi se qualcuno ha ritenuto di toglierne 1-2 è un altro discorso ma giustamente il popolo bianconero sente di averli vinti sul campo”.
\r\nAnche sullo scudetto numero 31 c’è il marchio di Antonio Conte, l’uomo che sta facendo la differenza per la Juventus:\r\n
“I meriti di Antonio sono grandissimi, ma da sempre metto prima la società che sceglie l’allenatore – dice Lippi – L’uomo chiave del ritorno della Juventus a un ruolo da protagonista è Conte, ha fatto sentire la juventinità allo spogliatoio, ha portato la sua grinta, il suo entusiasmo, ma lo ha scelto la società. Io vedo un grandissimo feeling tra Conte, Agnelli e Marotta, quelli di Antonio sono messaggi che la società conosce, lui ne avrà già parlato con loro prima che in pubblico e vuole dare la sensazione al popolo juventino che si farà il massimo per essere competitivi a livello internazionale. Sanno quello che è necessario per rinforzare la squadra ma sanno anche che c’è un gap fortissimo nei confronti di squadre come Bayern Monaco, Real Madrid, le inglesi, le cui possibilità economiche sono nettamente diverse. In Champions, poi, per arrivare in fondo serve anche un pizzico di fortuna nei sorteggi, secondo me la Juve poteva giocarsela con Barcellona e Real, ma gli è capitata la squadra più forte che c’è in questo momento”.
\r\nInevitabile il paragone di questa Juve con quella di Lippi:\r\n
“Molti accostano questa squadra alla mia degli anni Novanta e in effetti c’è la stessa grande determinazione, questa ferocia, questa unità di intenti, un gruppo solidissimo e certi grandi calciatori. In questa Juve ci sono due fuoriclasse, che sono Buffon e Pirlo, e 3-4 grandissimi protagonisti, Barzagli, Vidal, Marchisio e Chiellini – aggiunge Lippi – ma le grandi società che operano in maniera seria non vanno a prendere i calciatori di cui si parla così tanto, la Juve prenderà magari qualcuno di non cui si parla molto”.
\r\nLa chiusura su Marchisio e Del Piero:\r\n
“Claudio? È un fuoriclasse, e i fuoriclasse le grandi squadre se li tengono. Del Piero? Come ha detto lo stesso Buffon, ieri è stato il primo scudetto senza Alex, poi arriverà uno scudetto senza Buffon: i calciatori passano e le società rimangono”, conclude l’ex pluridecorato tecnico bianconero.