Luigi Del Neri ha compiuto un passo importante ma non ancora decisivo per trasferirsi alla Juventus che continua a tenere in piedi un’alternativa. Ieri il tecnico friulano ha avuto per la prima volta un contatto con Andrea Agnelli che voleva conoscerne le idee, le impostazioni e le richieste: a questo punto la Juve ha ben chiare le linee con cui gestirebbe la rifondazione della squadra dopo la stagione più avvilente dell’ultimo mezzo secolo. Pare che il colloquio non sia stato del tutto convincente e ne sia uscita una fumata grigia: ora si tratta di decidere anche sulla base di un’altra pista che si continua a seguire.\r\nL’operazione Del Neri doveva rimanere segreta perché tra 4 giorni la Sampdoria si giocherà contro il Napoli la storica qualificazione in Champions League e l’allenatore non voleva distrarre se stesso e l’ambiente blucerchiato dall’obiettivo. La Juve però ha fretta: con Del Neri avrebbe discusso un biennale alle stesse condizioni concesse da Garrone per il rinnovo, 1 milione e mezzo a stagione. Un particolare che certamente non piace al presidente sampdoriano, che si era forzato molto per accettare le richieste del tecnico e adesso, si trova scavalcato. Ma questi sono dettagli.\r\nLa realtà è che non è ancora detto che le porte juventine si schiuderanno al quasi sessantenne Del Neri, arrivato tardi alla serie A dopo una lunga gavetta culminata nella miracolosa cavalcata con il Chievo, che oltre alla simpatia esprimeva un bel calcio, tatticamente semplice e lineare ma molto efficace. Del Neri non si è mai scostato da quel modello. A volte replicandolo con successo, altre meno come quando lo chiamarono al Porto per sostituire Mourinho volato al Chelsea, salvo esonerarlo prima che cominciasse la stagione perché i giocatori più importanti non ne sopportavano, più che il modulo, l’intransigenza. «Mi si dice che in una grande squadra non potrei trattare i grandi campioni come faccio con i giocatori del Chievo – affermò una volta -. Se avrò l’occasione dimostrerò che non è vero». Dopo le infelici parentesi con la Roma di Totti e col Palermo quella convinzione si era tarlata. «Trattare i campioni come giocatori qualunque? Sì, anche se ci si può spingere fino a un punto oltre il quale non si può andare». Proprio le occasioni fallite con i club più importanti sono una remora sul suo arrivo alla Juventus. Per lui come per altri (ad esempio Mazzarri o Delio Rossi) si è obiettato spesso «è una buon allenatore ma per le piccole squadre», come se con le piccole squadre fosse facile lavorare.\r\nAlla fine però il modo in cui il friulano ha portato la Sampdoria alle soglie dell’Europa che conta con una squadra tecnicamente da metà classifica ha spazzato i luoghi comuni. Del Neri ha avuto il contatto pur non essendo mai stata la prima scelta. Rafa Benitez, inseguito per quattro mesi, ha tergiversato e non soltanto per i problemi relativi all’ingaggio e ai modi per liberarsi dal Liverpool: ultimamente si è fatta sotto l’Inter e il tecnico spagnolo preferisce attendere gli sviluppi della situazione con Mourinho. Prandelli, con cui proseguono i rapporti, è penalizzato dalla posizione di Diego Della Valle che lo lascerebbe partire con un anno di anticipo se andasse in Nazionale mentre è molto più contrario alla soluzione juventina. Mancini è visto ancora come un “nemico”; i rapporti con Lippi si sono raffreddati; i giovani come Allegri sono considerati un rischio dopo l’esperienza di quest’anno con il «flop» di Ferrara. Ad Andrea Agnelli sarebbe piaciuto riavere Capello ma non era un obiettivo raggiungibile nell’anno del Mondiale.\r\nLa candidatura di Del Neri è filtrata attraverso queste maglie, acquistando peso dai risultati della Samp, dalla gestione coraggiosa del «caso Cassano» e soprattutto dall’arrivo nel club bianconero di Beppe Marotta che ricostruirà a Torino parte del proprio staff. Avrebbe partecipato anche lui al contatto tra personaggi che curiosamente non hanno ancora l’ufficialità dell’incarico: Andrea Agnelli è già stato investito come presidente ma formalmente lo sarà solo nei prossimi giorni, Marotta al momento è un dirigente della Samp di cui Del Neri è l’allenatore. Eppure la costruzione della nuova Juve è già cominciata.\r\n\r\nCredits: La Stampa\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it