Juve: la stella di Bernardeschi sta oscurando Dybala?

La crescita esponenziale di Federico Bernardeschi rischia di oscurare Paulo Dybala: nelle partite che contano, Allegri al momento sceglie l’ex viola

La partita vinta a Valencia ha incoronato definitivamente la stella di Federico Bernardeschi. Il numero 33 della Juventus è stato per distacco il migliore in campo: corre, attacca, difende, recupera palloni… l’ex viola che aveva la nomea di calciatore bravo tecnicamente ma discontinuo, è stato trasformato da Massimiliano Allegri in un giocatore completo. Addirittura, secondo molti tifosi bianconeri proprio Bernardeschi potrebbe essere il capitano della Juve del futuro. L’arrivo di Cristiano Ronaldo, di cui ne sta emulando lo stile di vita tra dieta e allenamenti extra, ha dato un input in più al fantasista di Carrara e il campo lo sta ripagando.

È anche per questo che Paulo Dybala sta giocando di meno: Bernardeschi è letteralmente esploso e con il modulo 4-3-3 (che a seconda delle fasi di gioco diventa), poiché riesce si ad interpretare il ruolo di esterno d’attacco, sia di laterale di centrocampo. Se la Juve non gioca con il 4-2-3-1, il numero 10 è difficilmente collocabile e per giunta, nelle ultime uscite, l’ex viola ha dimostrato di avere quel carattere e quella costanza che spesso sono il punto debole dell’argentino.

Insomma, al momento le gerarchie sembrano essere abbastanza delineate, con Ronaldo e Mandzukic prime scelte in avanti, per la terza maglia d’attacco (fuori Douglas Costa) vede Bernardeschi nettamente davanti a Dybala e Cuadrado, ormai relegato al ruolo esterno basso. Per fare un paragone rispetto alla passata stagione, l’ex Fiorentina di questi tempi aveva giocato solo 82’ minuti, mentre tra campionato e Champions oggi ne vanta già 238. “Si cresce ed è stato un percorso lineare che giustamente dovevo fare – dichiara Bernardeschi dopo la vittoria di Valencia -: l’anno scorso arrivavo in una squadra di grandissimi campioni, già costruita e già formata. Non è semplice stare nella Juve, ma con sacrificio, lavoro e volontà devi farti trovare pronto”.

All’ex viola va dato atto, a differenza di altri calciatori che hanno rifiutato la Juventus, di aver avuto il coraggio di investire su sé stesso. Ha lasciato una maglia da titolare sicura per mettersi in gioco su grandi palcoscenici, anche con il rischio di bruciarsi. Umiltà da vendere.