La Juve di Allegri torna stabilmente al 3-5-2: lo avrebbero deciso sostanzialmente i senatori dello spogliatoio bianconero, alla luce degli ultimi risultati ottenuti contro Milan e Manchester City. La rivoluzione ‘allegriana’, stando a quanto riferisce ‘Tuttosport’, sarebbe dunque finita qui. Dall’estate ad oggi il tecnico toscano ha provato il 4-3-1-2, già adoperato la scorsa stagione, il 4-3-3 e a tratti anche il 4-4-2, ma i risultati migliori li avrebbe dati proprio la difesa a 3 (o a 5 se più vi piace), che è stata alla base dei record del triennio ‘contiano’.\r\n\r\nNello spogliatoio bianconero ci sarebbe stato una sorta di referendum il cui risultato sarebbe stato sostanzialmente un plebiscito: Buffon e soci optano per il 3-5-2, con Allegri che deve sostanzialmente dire addio al sogno del trequartista. Del resto, con quello che si ha a disposizione il 4-3-1-2 è parso di difficile applicazione: Pereyra, pur sempre adattato, è fermo ai box da tempo per infortunio, mentre Hernanes non ha saputo fin qui dare la qualità che serve dietro le punte. Insomma, il modulo è naufragato soprattutto per alcune scelte discutibili in sede di mercato estivo, ragion per cui da qui a fine stagione occorrerà fare di necessità virtù.\r\n
\r\nAnche contro il Palermo, dunque, sarà 3-5-2 ma Allegri sa benissimo che il modulo dovrà essere camaleontico: a seconda delle necessità e dello svilupparsi delle partite, di potrà passare senza stravolgere lo schieramento tattico, al 4-3-3 o 4-4-2. Si riparte da poche certezze, ma buone, come sottolinea anche Andrea Barzagli, difensore e punto fermo dello spogliatoio bianconero: “La difesa a tre? E’ la disposizione che ci dà maggiori sicurezze, la conosciamo a memoria e sappiamo perfettamente come muoverci. Poi ovviamente conta l’intensità e la voglia che si ha nell’attaccare – conclude – , alla fine è il risultato a fare la differenza”.\r\n\r\n