Juve-Spal, una buona sgambata

Per la Juve poco più di un allenamento con la Spal: buona la prova del giovane Fagioli, bene anche Rabiot, ma deve essere continuo

Molto bene la Juve in Coppa Italia contro la Spal. Vittoria in scioltezza senza mai soffrire nulla e turnover all’ennesima potenza in vista dei nuovi impegni che nei prossimi 20 giorni saranno molti, ravvicinati e impegnativi. Non c’è molto da scrivere su questa partita, perché davvero è stata una specie di amichevole. Pirlo ne ha approfittato per fare un turnover quasi totale e ha fatto bene visto che chi più chi meno i ragazzi hanno mostrato tutti quanti una buona prova. Molti giovani in campo, fra cui questo Fagioli dal primo minuto. Il ragazzo è a Torino da tre anni, rilevato dalla Cremonese. Di lui si dice un gran bene da quando è arrivato e addirittura si ipotizzava già dai tempi di Allegri (aveva 17 anni), un suo possibile esordio. Devo dire che il ragazzo ha mostrato buona testa e un discreto tasso tecnico, ma soprattutto ha stupito nella personalità e questa forse è la nota più importante visto che non è facile a 19 anni giocare titolare nella Juventus e non essere intimorito da tale responsabilità. È un ragazzo che gioca già nell’u23 e come ho spesso ribadito, l’importanza di fare un campionato di serie C invece che quello primavera è fondamentale per accorciare il divario fra categorie giovanili (di fatto dilettanti) e campionato maggiore.

Juve-Spal: bene Rabiot

Fra le altre note sicuramente liete c’è stato un Rabiot sugli scudi. Il giocatore ha giganteggiato correndo in lungo e in largo macinando chilometri e gioco risultando anche fra i migliori in campo se non il migliore. Chiaramente bene cosi, meglio lui che Ramsey e Bernardeschi per citarne due che anche ieri non hanno propriamente brillato. Tuttavia su Rabiot (ma anche sugli altri due per motivi vari) io nutro ancora delle riserve. Il giocatore ha corsa, fisico e tecnica, ma non mi convince ancora appieno nel carattere. Quando lo vedo mi fa venire in mente ciò che diceva Michel Platini di Michael Laudrup: “Il miglior giocatore del mondo in allenamento”. Non è raro che Rabiot giganteggi nelle partite dove è particolarmente blando lo scontro fisico e la tensione nervosa. È anche curioso visto che è un ragazzone di 1,90 con potenzialità fisiche non indifferenti. Adrien, seppure sia già un veterano, ha solo 25 anni. Se riuscirà a dare alle sue prestazioni la qualità e la quantità che normalmente dà in questa specie di amichevoli, potrà fare quel salto di qualità. Al momento non me ne voglia nessuno, ma se devo andare in guerra ci vado con Bentancur Arthur e McKennie, i tre centrocampi che al momento mi danno più garanzie.