Juve, senti Zoff: “La mano di Thiago Motta è evidente. Su Di Gregorio…”

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Juve, senti Zoff: “La mano di Thiago Motta è evidente. Su Di Gregorio…” (Lapresse) – Jmania.it

In un’interessante intervista, la storica bandiera della Juve, Dino Zoff, ha parlato del nuovo ciclo bianconero intrapreso con Thiago Motta. L’ex portiere si è anche soffermato su Michele Di Gregorio.

L’ex storico portiere della Juve, Dino Zoff, ha rilasciato un’interessante intervista alle colonne di Tuttosport. L’icona bianconera ha parlato del nuovo ciclo del club, intrapreso con Thiago Motta in panchina. Dagli obiettivi stagionali ai talenti presenti in rosa, il campione del mondo con la Nazionale italiana nell’anno ’82 si è soffermato anche sulla scelta di Michele Di Gregorio tra i pali.

Juve, Zoff: “Scudetto? Inter in pole, ma i bianconeri…”

Su Thiago Motta

La sensazione, per quanto ancora parziale, è decisamente positiva. Chiaro, nell’ultima uscita contro la Roma è mancata un po’ di brillantezza per riuscire a portare a casa il risultato. Sono rimasto impressionato soprattutto dalla semplicità espressa dai bianconeri. La mano di Thiago Motta è già parecchio evidente sotto il punto di vista dello sviluppo della manovra. Ma la Juventus non mi è ancora sembrata al cento per cento, da quel punto di vista: mi aspetto una crescita, a livello di gioco, nelle prossime settimane“.

Sul concetto di semplicità

Non è una questione che riguarda i risultati o la semplicità con cui siano arrivate le prime due vittorie, anche perché la Juventus non è stata del tutto dominante nemmeno in casa con il Como. Ha lasciato sfogare l’avversaria, ha aspettato il momento giusto per poi attaccare gli spazi. Però si è sempre dimostrata padrona della situazione, rischiando nulla in fase difensiva e poi colpendo al momento giusto. È un concetto, più che altro, relativo alla naturalezza, quasi alla nonchalance, con cui sono arrivate quelle due rotonde affermazioni“.

Sulla lotta Scudetto

Metto l’Inter in pole position, senza dubbio: la rosa dei nerazzurri è quella più attrezzata in Italia e sono ripartiti da dove avevano lasciato. Penso però che la lotta possa essere aperta a diverse squadre, tra le quali anche il Milan e il Napoli: la loro stagione è iniziata con qualche disavventura, ma si tratta di progetti nuovi e dispongono di tutto il tempo per piazzarsi stabilmente ai vertici. Lì dove mi aspetto anche la Juventus, naturalmente. I bianconeri vanno annoverati ogni anno tra i candidati allo scudetto quasi, per definizione, e a maggior ragione dopo gli ultimi colpi di mercato“.

Sul mercato di Giuntoli

È stato un mercato frizzante, sono arrivati nomi importanti e le aspettative sono cresciute. Adesso, i volti nuovi dovranno essere giudicati in campo: finora si sono visti troppo poco per trarre delle indicazioni. E questo, in qualche modo, depone a favore del lavoro di Thiago Motta: gli spunti più intriganti, finora, sono arrivati da chi già era in organico lo scorso anno, a riprova della bontà del suo operato in estate“.

Su Yildiz

Yildiz e gli altri ragazzi stanno dimostrando di avere prospettive importanti, questo è quello che più conta. Sento tanta gente riempirsi la bocca di grandi parole sull’impiego dei giovani, ma la realtà è che ha senso che scendano in campo soltanto se dispongono di qualità sopra la media. Oggi i giocatori che stanno uscendo dal vivaio della Juventus sono solidi: va riconosciuto un grande merito al lavoro del club negli ultimi anni sul settore giovanile e sullo scouting“.

Su Di Gregorio

Mi ha fatto un’ottima impressione a Monza, negli ultimi due anni, quindi per me è un grande sì. La base tecnica c’è, la gavetta alle spalle anche. Gli manca l’esperienza europea? Non è un aspetto preoccupante, il portiere in questo senso è un ruolo a sé: le conclusioni difficili le ricevi in Serie B come in Serie A. Se si è bravi tra i pali, lo si è in tutte le categorie“.

Sulla vicenda Szczesny

Mi ha sorpreso. Szczesny ancora l’anno scorso si era dimostrato estremamente affidabile, non pensavo che la società fosse disposta a rinunciare a lui e a voltare pagina in porta. Mentre mi hanno sorpreso meno le successive decisioni personali…“.

Sul ritiro a 34 anni

Strano? Non necessariamente. Szczesny era ancora in grado di competere ai massimi livelli, per quanto mi riguarda, ma è inevitabile che poi subentrino altre valutazioni: dipende da cosa uno sente dentro, dalle questioni familiari. La necessità di cambiare improvvisamente ambiente può aver inciso sulla decisione“.

Sulla Champions League

Ho aspettative importanti, sono certo che possano recitare un ruolo da protagoniste. L’Inter resta quella con i riflettori puntati addosso, perché è già collaudata ai massimi livelli, ma anche la nuova Juventus può adattarsi bene al contesto europeo. E attenzione all’Atalanta: ha avuto qualche problema, tra questioni di mercato e infortuni, ma ormai ci ha abituato a far bene anche fuori dall’Italia“.