Editoriali

Juve, se riparte il campionato, attenta alle trappole

C’è chi vuole tornare a giocare ad ogni costo, manco fosse il padrone del calcio italiano e mondiale

Secondo i dati di un sondaggio compiuto da EMG Acqua per conto della trasmissione RAI Agorà, il 76% degli italiani intervistati è contrario alla ripresa del campionato di Serie A. Il riavvio viene infatti ritenuto pericoloso e comunque di poco interesse, visti i problemi del Paese. Eppure nonostante la disaffezione di gran parte del pubblico, e a dispetto delle prese di posizione del presidente del CONI, Malagò, e del Ministro del governo Spadafora, che hanno invitato alla prudenza e al rispetto della sensibilità pubblica, c’è chi con una violenza verbale ingiustificata, unita a un atteggiamento volgare e arrogante, continua a pretendere che si riparta, costi quel che costi. Neanche fosse il padrone del calcio italiano e del mondo intero.

Purtroppo la sensazione è che alla fine la minoranza di “arrivisti” senza scrupoli che mira a vincere un campionato che non ha più senso di esistere vista la situazione globale, l’avrà vinta e per tutta una serie di motivi, compreso il “vil denaro”, si ripartirà con un torneo dai ritmi folli e dalle regole assurde. E la sensazione, netta, almeno per chi scrive, è che in questo caso, si cercherà in tutti i modi di indirizzare il tricolore lontano da Torino, costi quel che costi… Non è per fare complottismo, ma l’aria che si respira è questa. D’altronde è da inizio stagione che assistiamo a un continuo martellamento dei media contro i bianconeri, le cui vittorie vengono vivisezionate pezzo per pezzo per cercare un qualsiasi spunto “utile” a delegittimarne i successi, a creare polemiche e tensioni perfino dove non ci sarebbe spazio, magari dopo una vittoria netta per 4-0. In questi mesi, più che nel recente passato, è bastato un niente, letteralmente, per far sì che certi giornali e certe trasmissioni televisive ci ricamassero sopra qualcosa. E quando non hanno trovato nemmeno quello, sono stati pronti a inventarsi storielle di ogni tipo.

E allora, visto che l’andazzo sarà uguale, se non addirittura peggiore, tornando in campo Dybala e compagni dovranno riservare la massima concentrazione su ogni palla, su ogni intervento. Attenzione massima pure per i piccoli gesti, per i contatti più banali, specie in area di rigore, alle proteste e così via. Da questo punto di vista auspichiamo nelle capacità di Maurizio Sarri e dei senatori della squadra di tenere alta la concentrazione nello spogliatoio e di mantenerla viva anche in coloro che sono alla prima stagione in maglia bianconera. Saremo banali a scriverlo, ma attenti a non cadere nelle trappole, a non sottovalutare nessun avversario, ma soprattutto a non cadere nelle provocazioni che presumibilmente arriveranno, lo ribadiamo, dal campo e da fuori.

Nervi saldi, giocate semplici, senza esagerare o perdere lucidità nei momenti caldi. Evitare qualsiasi cosa, insomma, che possa influenzare negativamente l’arbitro. Anche perché a dirigere le gare ci saranno delle vecchie conoscenze dei tifosi bianconeri, dal signor Marco Guida di Torre Annunziata a Fabio Maresca di Napoli, fino a Gianluca Rocchi di Firenze. Gente che, per loro stessa ammissione, non simpatizza certo per la Juventus e che, come sostengono molti tifosi bianconeri, già in passato lo avrebbero dimostrato sfacciatamente. D’altronde quest’anno più degli altri, abbiamo assistito ad arbitraggi a dir poco scandalosi, con molti direttori di gara che si sono fatti condizionare dal clima antijuventino e non hanno esitato a danneggiare la squadra di Sarri con decisioni spesso cervellotiche. Consapevoli in tal senso dell’impunità in caso di errore contro la squadra torinese, e del silenzio compiaciuto dei media, pronti viceversa a crocifiggerli, anche a fronte di decisioni palesemente corrette pro Juve. Fortunatamente la classe di Ronaldo e dei suoi compagni ha spesso posto rimedio a certi orrori, altrimenti altro che primo posto.

Noi da questo punto di vista saremo vigili e, nonostante siamo contrari alla ripresa per ovvie ragioni di tutela della salute pubblica, auspichiamo nella serietà professionale dei diretti interessati, con la speranza che vinca davvero il migliore, un torneo comunque falsato dalla lunga pausa e dalla situazione irreale nel quale rischia di trovarsi a concludere. Tanto comunque vada, dovesse vincere la “solita” Juventus sarà comunque un torneo maledetto, “lo scudetto del tampone” come squallidamente lo ha definito qualche giornalaio, e sarà uno scudetto rubato (“a chi” non si saprà poi mai). In caso contrario diventerebbe subito “lo scudetto della rinascita del Paese”, “il tricolore dell’amore” o “lo scudetto dell’Italia unita e laboriosa”. Comunque vada, insomma, a stabilire se sarà un bell’evento o meno, saranno l’ordine finale di arrivo e il colore delle maglie.

Condividi
Pubblicato da
Alberto Zamboni