Juve-Samp 4-1: funziona quasi tutto in Coppa Italia, la sorpresa è il baby Aké, delude Kulusevski.
PERIN 6 – Passa il primo tempo in totale solitudine e legge: Confidenze, Sederini Vip, vecchie raccolte di Balboa, lasciategli da Szczezny, e For Men (con il calendario di Maria Luisa Jacobelli). Impelagato a osservare le foto svestite della giornalista, prende il gol, ma non ha colpe.
DE SCIGLIO 6.5 – Perché nel gioco della scopa si da importanza ai 7 e non ai 6? Chi ha inventato il tresette? Gli inglesi sanno giocare a rubamazzo? Come al solito grossi interrogativi ne obnubilano il cervello nel classico momento di blackout della squadra. Prima e dopo invece ne esce rafforzato: se l’avversario non prende nemmeno un punto, si chiama cappotto, l’importanza di chiamarsi Ernesto non è un dogma matematico ma un’opera di Oscar Wilde.
RUGANI 7 – Impossibilitato ad andare al circolo di briscola del dopolavoro calcistico, insieme ai magazzinieri, agli addetti alla carotatura dell’erba e ai bagarini dello Juventus stadium, nel tempo libero si rivela un discreto giocatore.
DANILO 6.5 – Torna al centro della difesa e riprendono le discussioni se sia meglio una vecchia canzone di Orietta Berti, oppure i grandi successi di Ivana Spagna; insieme a Rugani fanno un po’ e un po’ e poi passano a cantare le Osterie.
CHIELLINI 6 – Una comoda sgambata per digerire la peperonata che aveva ordinato insieme ad Allegri e ad Agnelli, per dimenticare la sconfitta in super coppa.
ALEX SANDRO 6 – King Shark della Suicide Squad! Si muove in maniera grossolana, ma ha ripreso a muoversi. I tifosi videro l’evento e urlarono, portento!
CUADRADO 6.5 – Sartana uccide con qualunque cosa. Anche il cartone della pizza, infilato nella trachea, può fare male, figuriamoci un pallone da calcio.
AKE’ 6.5 – Un buon non-compleanno, a me? Akè. Entra e sembra più in parte di Kulusevski e forse anche di Di Caprio in “Don’t look up”.
RABIOT 6.5 – Commovente come Fievel che sbarca in America. Landucci piange quando lo vede correre. Allegri gli invia due messaggi con i cuoricini, quando lo vede tentare un dribbling.
LOCATELLI 6.5 – I racconti di Eracle che i genitori gli somministravano da piccolo lo fanno sgambare in mezzo al campo come se fosse in caccia di leoni. Tra gol e assist, nel deserto del centrocampo Juve di quest’anno, sembra che dodici fatiche siano possibili.
BENTANCUR 6 – Entra durante il blackout e dopo essere andato all’ingresso a recuperare l’ordine di agnolotti per Landucci e averne accettato un boccone sembra più convinto del solito.
ARTHUR 6.5 – È proprio vero che è l’hobby a fare il calciatore: il corso da metalmeccanico a cui lo fa partecipare John Elkann, tra un allenamento e l’altro, è propizio di ottime intuizioni. Corre, si esalta, passa in avanti, crossa e fa assist: bottiglia da stappare: Crystal 2007
KULUSEVSKI 5.5 – Alla fine non so capire se sia indolenza o pigrizia; alle volte sembra che non riesca nemmeno ad aprire una pagina di Wikipedia per non dover fare un click in più.
DYBALA 7 – La lettura è importante come dice sempre Landucci e lui, oltre a farsi censurare le foto su Instagram, legge il saggio: Morale e Religione di Schopenhauer. Entra, dribbla, segna, esulta, Dybala Mask.
MORATA 7 – Recupera palla a centrocampo, segna e risegna. Motivatissimo dal cineforum allegriano per ricordare la scomparsa della Wertmuller. Il suo preferito è, strano a dirsi, Notte d’estate con profilo greco, occhi a mandorla e profumo di basilico.
ALLEGRI (LANDUCCI) 7 – Quando non c’è lui in panchina a ululare calma, e a leggere Conversazioni con Arrigo Sacchi, In cosa crede chi difende, Va dove ti porta il Trap, Cristiano Ronaldo è uscito dal gruppo, La giocata geniale e L’infanzia di Varenne, si segnano addirittura 4 gol. Solo una coincidenza? Io non credo.
TENET IN THE DARK – (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)
Si segna, si festeggia, si torna indietro, si riavvolge la video cassetta, si ascolta il rosario della chiesa di Nostra signora del suffragio e Santa Zita, Landucci ordina un piatto di agnolotti burro e salvia e Pinsoglio chiede un bicchiere di Barolo di Castiglione Faletto, riserva.
Poi l’arbitro indica qualcosa; si torna al centro e si esce fuori, si insiste e si desiste e nemmeno i giornalisti capiscono cosa accade, e allora ordinano una pizza da consumare nell’intervallo.