Juve-Samp 3-2: Locatelli solido operaio, Cuadrado svagato

Le pagelle con riferimenti cino-letterari di Juventus-Sampdoria: il meglio e il peggio visto allo Stadium oggi

Juventus-Sampdoria: un altro 3-2 per i bianconeri, cosa ha funzionato e cosa no all’Allianz Stadium.

PERIN 6 – Sembra una comparsa del film Aquaman. Non ha alcuna colpa sui gol e, come tutti i cittadini di Atlantis, si chiede per quale motivo abbiano scelto una delle attrici meno espressive del mondo per il ruolo di Mera che, anche con il reggiseno imbottito, non porta tette in dote.

CUADRADO 5.5 – Oggi il suo voto sarebbe 6. Eppure perde quella palla sanguinosa, come James Dean, in Gioventù Bruciata, che non riesce a salvare Plato, urlando: era fallo! Sennò il finale sarebbe stato troppo semplice.

BONUCCI 6 – Certo tira il rigore, ma sul calcio d’angolo successivo, sta ancora pensando al post che deve scrivere su Instagram; nel secondo tempo si sente come Al Pacino in The Irishman: un ottantenne che ne deve dimostrare 50.

DE LIGT 6.5 – Freddo sicuro e deciso, come il premio Nobel, sino francese, Gao XinJiang, che fa di tutto per evitare di coinvolgerti, e di farsi coinvolgere, perché Bonucci gli ha proibito i lanci lunghi. Se lui non è da Juve, allora bisogna vendere almeno 24 giocatori e comprarne altrettanti.

CHIELLINI 6.5 – Non gioca male, eppure, esaltarsi in quella maniera, per un paio di interventi sul finale, con la Sampdoria, che non è quella del 90-91, sembra l’entusiasmo per il solito libro inutile di Daria Bignardi, salutato come un capolavoro dal marito (Luca Sofri) e Cristina Parodi; ma una che ha lavorato alla prima edizione del Grande fratello può essere definita intellettuale?

ALEX SANDRO 6 – Se non si fosse perso Yoshida, in occasione del gol, sarebbe stato un perfetto Thor da combattimento: timido in area avversaria, ma deciso nella propria metà campo, che allontana il pallone, preciso come il Molnjr. Invece è un semplice Cypher: il supereroe che può parlare tutte le lingue, utile quando si tratta di uscire sulla costa romagnola per rimorchiare, ma inutile in uno scontro contro Thanos; come avere il campione di “Reazione a Catena”, di fianco, a cui passare la palla.

BENTANCUR 5.5 – La solita partita; non capisce la differenza tra: dire, fare e baciare e continua a baciare, quando potrebbe fare, e dire quando dovrebbe tirare. Dalla sua mediocrità non si esce.

LOCATELLI 7 – Alla fine si riscatta e tira fuori il calciatore che è: solido operaio di centrocampo che sa farsi trovare pronto; non sarà l’”amico geniale” a cui passare la palla per cambiare il risultato, ma un buon giallo all’italiana, di cui non conosciamo l’assassino.

BERNARDESCHI 5 – Io mi sono accorto della sua presenza in campo solo quando è uscito. Avete presente la ragazzina rapita di The Missing? Quella che continua a fare una sequela di fesserie e speri venga uccisa dai cattivi? Alla fine se non c’è una lotteria di rigori, sarebbe il caso che stazionasse in panchina. Bravi! Proprio lui.

RAMSEY 5 – Allegri aveva sentito nell’aria la morte di un VIP, e lo ha schierato in campo, ma gira a chilometro zero, nemmeno abile per portare a passeggio il cane.

CHIESA 6.5 – Da preservare come una reliquia; l’unico che ci prova sempre; oggi però vuole strafare e, spesso, si ritrova a inciampare da solo, come il Marziano di Matt Damon che deve fertilizzare le patate con le proprie feci, e perde l’attimo.

DYBALA 7 – L’invasato personaggio di Robert E. Howard Solomon Kane ha gli sbalzi d’umore di Paulo. Quando intravede il maligno, il suo animo puritano prende il sopravvento e trasforma la difesa avversaria in pirati, fantasmi o vampiri. E poi, sul più bello, quando sembrava che potesse affrontare anche il mostro finale, esce in lacrime.

KULUSEVSKI 6.5 – Entra in formato Gigi la Trottola, basso e fuori forma, per poi riprendersi nel secondo tempo quando, come nell’anime omonimo, diventa un campione di ping-pong, immaginando di essere alto e bello, e fornisce l’assist per la vittoria finale e urla: lotteremo per la pace nel mondo, la giustizia sociale e le mutandine bianche.

MORATA 5.5 – Il macellaio era un film che, a parte la molto bona e molto nuda Alba Parietti, totalmente inespressiva, aveva meno da offrire del fumetto Corna Vissute (di cui il nostro attaccante ha la collezione completa); un po’ come la partita di Alvaro che manca due gol facili e lascia il rigore a Bonucci.

KEAN SV – Entra e ha il tempo di un contrasto con Alex Sandro.

ALLEGRI 5.5 – Continuare a insistere nella lettura di Donna Moderna, Donna & Mamma, Gioia, Grazia e Grand Hotel farà di sicuro felice Ambra, molto meno il tifoso della Juve. Il cambio Chiesa- Chiellini, mi resta inspiegabile, speriamo capisca cosa sia giusto fare.

TENET IN THE DARK – (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)

Arrivabene, Cherubini e Allegri. Insomma i nomi sono quelli che dovrebbero far sognare.

Chi di noi preferirebbe andare all’ospedale “gli incurabili”, invece che al “Fate bene Fratelli”?

L’abito però non fa il monaco e se hai preso Sarri, e non gli hai comprato nemmeno un giocatore, giusto che ad Allegri, l’unico acquisto, lo fai dopo la prima partita di campionato, altrimenti che gusto c’è?

Rifondare significa ricominciare da zero.

Qualcosa c’è, molto altro bisogna scrostarlo via, speriamo abbiano capito di cosa ci sia bisogno.