La Juve vince contro il Real Madrid l’ultima amichevole in terra americana. 3-1 il risultato finale con le reti di Kean, la prima di Weah e di Vlahovic. Altre buone indicazioni per Allegri e qualche spunto in più.
La Juve chiude nel migliore dei modi la sua tournée negli Stati Uniti battendo il Real Madrid nell’ultima amichevole prima del rientro in Italia. Altre buone indicazioni per Max Allegri, che conferma la formazione vista contro il Milan ad eccezion fatta per Alex Sandro in difesa e Kostic sulla sinistra. I bianconeri cominciano subito alla grande e vanno avanti dopo 50 secondi grazie a Kean, che spinge in rete a porta vuota un tiro di McKennie respinto dal palo. Ottimo avvio della Juve che si mostra pimpante e con voglia di vincere. Come si vede al 20′, quando arriva il raddoppio tutto in salsa statunitense. McKennie si inserisce a fari spenti e serve Weah che segue bene l’azione e la piazza in fondo al sacco.
Dopo il 2-0 il Real si scuote e c’è bisogno di qualche intervento di Szczesny per evitare il gol Blanco. Gol che arriva al 38′ grazie a Vinicius, lanciato in contropiede dopo una palla persa in attacco dalla Juve. Nella ripresa tanti cambi come di consueto e un ritmo più blando. Gli spagnoli si gettano in avanti per pareggiare e gli uomini di Allegri la chiudono in pieno recupero con Vlahovic, che spinge in rete un ottimo assist di Soulè.
Allegri ha riproposto la cerniera di centrocampo formata da Locatelli in cabina di regia e con McKennie e Miretti ai suoi lati. Il texano in particolare è risultato molto vivace e in netta crescita rispetto alla gara con il Milan propiziando anche i primi due gol. Molto bene anche Weah, che al di là del gol dimostra di essere quella freccia che serviva dopo l’addio di Cuadrado. Sprazzi anche di Chiesa, un po’ meno brillante rispetto al Milan ma in buona forma, e indicazioni positive anche da Kean. Difesa così così, con i tre brasiliani che hanno un po’ sofferto le accelerazioni del connazionale Vinicius e si sono mostrati ancora imballati – soprattutto Bremer. Risposta importante anche da Vlahovic, che ha avuto a disposizione meno di mezz’ora e ha marchiato con la sua firma il 3-1 finale. E ha mostrato i muscoli.