L’avvocato Di Cintio: “Penalizzazione Juve ridotta. Uefa? Non può intervenire”

L’avvocato Di Cintio si esprime sul caso Juve e sulla nuova penalizzazione. Dopo la pubblicazione delle motivazioni del Collegio di Garanzia, si prova a ipotizzare cosa accadrà nel nuovo processo e come deciderà la Corte Federale.

La Juve si prepara alla sfida di domani contro il Siviglia per la semifinale di andata di Europa League. Max Allegri cerca un risultato positivo in vista del ritorno di settimana prossima in Spagna per provare ad avvicinare la finale di Budapest. Intanto però la mente va anche alle questioni extracampo, come la pubblicazione delle motivazioni del Collegio di Garanzia sul caso plusvalenze. E si pensa a quello che sarà il nuovo processo e la nuova sentenza della Corte Federale, con le prime ipotesi sulla nuova penalizzazione per la Juve.

Juve, l’avv. Di Cintio sulla nuova penalizzazione: “Potrebbe essere notevolmente ridotta. Attualmente la Uefa non può intervenire”

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(Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

All’agenzia LaPresse, l’avvocato Cesare Di Cintio ha provato a spiegare cosa accadrà nel nuovo processo che riguarderà la Juve: “Le motivazioni del Collegio di Garanzia sul caso lasciano spazio a una differente valutazione da parte della Corte Federale in termini di sanzione complessiva che potrebbe risultare notevolmente contenuta”. E sottolinea: “La posizioni degli amministratori non operativi dovrà essere nuovamente vagliata dalla Corte Federale che, quindi, potrà giungere a una pronuncia di colpevolezza nei loro confronti solo se sarà in grado di motivarne adeguatamente la responsabilità visto che ha accolto i loro ricorsi”.

Sulla manovra stipendi: “Potrebbe essere risolto, da un punto di vista processuale, con un patteggiamento. E secondo me conviene sempre, unificando la sanzione. Se la Juventus riuscisse a dimostrare un vincolo con il caso plusvalenze la sanzione potrebbe essere anche contenuta”.

Infine, sulla Uefa: “Al momento non si possono fare previsioni. È una questione interna quindi l’intervento della Uefa non è giustificato”.