Juve, parlano i legali di Conte
Contrariamente a quanto invece propagandato a chiare lettere sul corriere dello sport stamani, La Stampa (tramite MASSIMILIANO NEROZZI) riferisce invece di ben altre situazioni in seno alla dinamica difensiva degli avvocati di Antonio Conte. Preparare la Supercoppa con il Napoli in menù a Pechino, è un manuale che la Juve sta rispettando: ieri, con una lettera al Presidente Agnelli, Cristian Stellini ha rassegnato le proprie dimissioni, dopo aver trascorso due stagioni da fidato collaboratore di Antonio Conte e, prima ancora, essergli stato accanto come calciatore a Bari. Fatale, dopo qualche giorno di riflessione, s’è rivelata la condanna nel processo sul calcioscommesse, con il patteggiamento a due anni e mezzo di squalifica. «Qualunque sia l’evoluzione delle vicende giudiziarie che mi coinvolgono ha spiegato Stellini – penso che sia doveroso da parte mia dimostrare serietà e sollevare l’ambiente della Juventus da un peso, cadutole sulle spalle, per fatti risalenti nel tempo ad altre stagioni della mia carriera, quando militavo in altre società». Agnelli, di fronte a una decisione che appare «irrevocabile», ha apprezzato il gesto, umano in primis: «Stellini, così come durante tutta la sua esperienza juventina, dimostra grande senso di responsabilità e rispetto per i colori bianconeri in un frangente così difficile della sua vita».\r\nAppena appiccicate sul sito del club le due lettere, è tornata al centro del dibattito anche la posizione di Antonio Conte, in serata amplificata da Sky: i legali bianconeri non difenderanno più il tecnico. Poco dopo, ecco le nota della società bianconera: notizia «destituita di ogni fondamento. Eventuali integrazioni a tale collegio saranno valutate solamente laddove, malauguratamente, il caso le renda necessario». Comunicazione rinforzata dall’intervento sul satellite dell’avvocato Michele Briamonte, membro del cda juventino e consulente legale del club: «Il collegio difensivo è unito e ogni decisione dipenderà da Conte». Per tutta la vicenda, sarebbero utili alcune not. Di certo, restano le parole di Agnelli, «nessuno sarà lasciato solo», suggellate il giorno seguente da John Elkann, presidente di Exor, azionista di maggioranza e di riferimento del club: fiducia piena ed incondizionata in Antonio Conte. Inoltre è chiaro che c’è anche la cronaca giudiziaria, sportiva e non, che andrà comunque valutata con estrema attenzione: dalla sentenza del processo sul calcioscommesse, attesa tra domani e giovedì, agli sviluppi del nuovo filone della Procura di Bari, sullo stesso argomento. Per il quale, secondo attendibili fonti investigative, presto sarà solo ascoltato il tecnico bianconero. Da questi sviluppi, e da qualche discussione per la decisione del patteggiamento in sede sportiva (poi rifiutato dalla Disciplinare), dipenderà appunto il rapporto tra i legali e Conte: che potrebbe anche cambiare, mentre qualcuno già paventava il nome dell’avvocato Giulia Bongiorno. Illuminante era stato Briamonte: «Non escludo nulla, dipenderà dagli eventi».\r\n\r\n[youtube width=”540″ height=”370″]https://www.youtube.com/watch?v=S8AU9XWFKFQ[/youtube]\r\n\r\nLe dimissioni di Stellini, che forse hanno risparmiato alla società una sofferta decisione, due anni e mezzo sono uno stop eterno, vanno inquadrate in tutto questo, senza ignorare la fiducia che lega l’assistente di campo all’allenatore. Qualche indizio era stato sparso, dato che Stellini non era salito sull’aereo per Pechino, e secondo programmi fino a ieri sarebbe dovuto arrivare in Cina mercoledì. Invece è arrivata la notizia delle dimissioni. In molti forse non se le aspettavano. «Da oggi penso che sia corretto dedicarmi con tutte le forze al chiarimento di quelle vicende – ha scritto ancora Stellini- che riguardano esclusivamente la mia persona e non coloro i quali hanno semplicemente condiviso con me gli spazi di uno spogliatoio». Poche ore prima, dentro all’Olympic Sports Center, campo d’addestramento juventino, Conte s’era fermato a lungo a parlare con Angelo Alessio, suo vice: magari stava parlando di tagli, di pressing e schemi, ma l’espressione era preoccupata. In fondo sabato c’è una Supercoppa da giocare e da vincere: perchè non esserlo?