Juve, ora rischiano tutti: clima teso, Pirlo e Paratici sul banco degli imputati

Il presidente Agnelli a muso duro nello spogliatoio dopo Juve-Benevento: Pirlo e la dirigenza tutt’altro che sicuri della conferma

La sconfitta casalinga della Juventus contro il Benevento ha avviato una sorta di resa dei conti in casa bianconera. Secondo quanto riferisce Gianluca Oddenino su La Stampa, al termine della gara c’è stata tensione nello spogliatoio della Vecchia Signora. Il presidente Andrea Agnelli ha tenuto a rapporto la squadra e ora è davvero tutto in discussione. Sono inevitabilmente tutti sul banco degli imputati, dai giocatori all’allenatore, passando ovviamente anche per l’area football che si occupa della gestione tecnica.

Juve: a Pirlo non basterebbe il 4° posto

Dopo 9 anni di trofei la Juve sembra aver smarrito quel Dna vincente che la contraddistingueva anche in anni in cui non aveva alcuni dei topo mondiali di cui dispone oggi. Secondo le ultime indiscrezioni ad Andrea Pirlo potrebbe non bastare nemmeno la conquista matematica della qualificazione in Champions League. Avendo un solo impegno a settimana ora ci si aspetta anche quel “nuovo modo di vincere” di cui ha parlato più volte il CFO Fabio Paratici. Allegri e Sarri, ha sottolineato ieri, non sono stati mandati via per risultati insoddisfacenti, ma per altre motivazioni. Bene, ad oggi la Juventus di Pirlo non ha né i risultati soddisfacenti né il gioco, anzi quando ha avuto una settimana per lavorare le cose sono addirittura peggiorate.

Dov’è la rivoluzione estetica di Paratici

Rischia tanto anche Fabio Paratici, dunque, che è stato il promotore di questo nuovo corso in cui vincere non è più l’unica cosa che conta, perché – dice – “solo agli occhi di chi non è di calcio conta sempre e solo vincere”. Si è cercata l’estetica, che non è mai arrivata e per di più si è perso il timore reverenziale che questa squadra incuteva agli avversari. Non centrare il 4° posto sarebbe un disastro economico inimmaginabile, come già lo è stato non superare gli ottavi in Champions e non vincere lo scudetto. E se non vinci non incassi i soldi nemmeno per ricercare l’estetica, perché ti riduci a comprare calciatori di medio-basso libello. Paratici, Cherubini e Nedved sembravano indirizzati vero il rinnov, ora è tutto di nuovo in discussione.