Juve: col Napoli tre punti doverosi, gioiamo con moderazione

La vittoria contro il Napoli è importante per la classifica e il morale, ma la Juve non è diventata una squadra di fenomeni ora

Comprendo, quest’anno è un annata atipica per la Juventus. Soprattutto rispetto alle ultime 9. La squadra è altalenante e spesso ha fatto buone cose, mentre molto più spesso ne ha fatte di meno buono. Questo ha generato sofferenza nei tifosi che, diciamolo, sono stati abituati piuttosto bene. Probabilmente sarà per questo che dopo le a dir poco opache prove contro Benevento e Torino, si erano materializzati all’orizzonte tutti i fantasmi di un tracollo. Ora non voglio essere io quello che limita la gioia di una buona vittoria, tuttavia fra i catastrofismi e i facili entusiasmi esiste evidentemente una via di mezzo. Esiste la ragione e il raccontare il più possibile le cose con la mente lucida.

Juve-Napoli importante ai fini della classifica

E allora va detto, la vittoria di ieri sera è importantissima. Intanto ai fini della classifica. Abbiamo riallungato proprio sul Napoli e scavalcato nuovamente l’Atalanta, che qualcosa mi dice sarà un avversario temibile da qui alla fine. Abbiamo anche avvicinato il Milan che oggi dista un solo punto. Tutto questo è assolutamente positivo per quanto riguarda la lotta Champions e per la serenità che restituisce all’ambiente. Era probabilmente l’ultima spiaggia per Pirlo anche se qualcuno non ci crede. Se la Juventus avesse perso forse sarebbe stato per lo meno opportuno valutare un cambio di rotta per dare una scossa. Questo non è avvenuto e francamente ne sono felice. Se Pirlo resta vuol dire che la Juve vince, oppure viceversa fate voi, a me interessa solo la squadra. Ieri fra l’altro l’allenatore ha apportato alcune modifiche che si sono rivelate illuminanti. Fuori Kulusevski e Szczesny gli ultimi paperopolari (con Arthur anche lui fuori), Danilo riportato a terzino. Dybala impiegato finalmente seppure part time. Si è vinto è stato bello. Era anche fra l’altro giusto e sacrosanto visto che ci siamo andati a riprendere i tre punti che il Coni ci aveva tolto ingiustamente per una partita rinviata ad hoc da De Lurentiis, la ASL di Napoli, l’ex ministro Spadafora e tutta questi figuranti in una commedia napoletana che, per fortuna come da tradizione, per loro si è conclusa in tragedia. Ovviamente sportiva. Vincere era un dovere morale.

Le note meno liete

E veniamo alle cose meno buone. A fronte dell’impegno che c’è stato e di alcune correzioni rivelatesi vincenti da parte del mister, la Juve non ha affatto brillato. Il Napoli non è un granchè ed è più altalenante di noi eppure, in alcuni frangenti, ci ha costretto sulla difensiva e anche il finale, a causa dell’arbitro, è stato in sofferenza. Ci sono giocatori che appaiono cotti e in confuzione mentale come Morata, Alex Sandro, Cuadrado. Anche se si battono. Ci sono altri, come De Ligt, che mi pare abbiano smarrito le proprie certezze e sembra quasi non vedano l’ora che la partita finisca. Ce ne sono altri, come Ronaldo, che non sembrano più in una grande condizione fisica e probabilmente dovrebbero rifiatare, qualora si potesse, oppure altri come Rabiot e Bentancur che non osano per paura di sbagliare. E come non capirli in questa situazione dove ogni errore si paga a caro prezzo. Lo stesso Dybala, a parte il gol bellissimo, non sembra abbia una forma da poter esser ancora impiegato da titolare (d’altronde è praticamente un anno che non gioca), anche se mentalmente si vede che vuol spaccare la porta. Ho letto voti, anche sui giornali nazionali, di 8 e 7 come se piovesse. Insomma non esageriamo. Non eravamo pippe prima e non siamo dei fenomeni adesso. Insomma, ho visto buone cose ma anche altre molto meno buone che mi fanno dire di stare con i piedi per terra, perchè questo finale di stagione sarà al minimo impegnativo. Certo, se potessimo schierare in qualche ultima partita di questo fine stagione contemporaneamente Ronaldo Dybala e Chiesa non sarebbe malaccio.