Juve, Miretti si racconta: “Allegri il mio maestro, Marchisio il mio modello”
Il centrocampista della Juventus, Fabio Miretti si è raccontato ai microfoni del canale ufficiale YouTube della Lega Serie A. Il giocatore ha parlato, tra le altre cose, del rapporto con l’allenatore Massimiliano Allegri, del modello calcistico ed umano a cui si ispira e del dna della Juventus. Miretti ha inoltre parlato dei suoi obiettivi sul campo a livello di gol.
Juve, Miretti: “Il primo gol con la maglia bianconera sarebbe una soddisfazione”
Queste le parole del centrocampista della Juventus Fabio Miretti.
Il Dna Juventus
“Il DNA della Juventus, come dice il motto, è ‘Fino alla Fine’. Ci sono mille frasi di tutti i giocatori più celebri che sono cresciuti qua, cresci vedendo queste frasi. Sin da ragazzino, ogni volta che scendi in campo ti senti addosso queste responsabilità”.
Cosa significa giocare nella Juventus
“È un’emozione perché uno quando entra qua dentro non si aspetta di arrivare in fondo. In tutto il percorso che fai incontrerai sempre qualcuno che ti dirà che solo uno su tanti ce la fa. Quando sei tu quell’uno su tanti che ce la fa ti guardo indietro. È motivo d’orgoglio”.
Marchisio
“Il modello per tutti noi ragazzini che crescevamo era lui. Era stato uno di quelli che aveva fatto tutto il percorso alla Juve. Tutto il mondo Juve te lo prendeva come punto di riferimento. Per me, che facevo il centrocampista, è stato un modello da seguire”.
Rapporto con Allegri
“Ho un rapporto molto scolastico. Lui mi dà consigli e mi fa capire su cosa devo lavorare. Mi mette nelle condizioni di farlo. Con l’esperienza che ha, io non posso far altro che ascoltarlo. È il mio maestro e io seguo il suo insegnamento. Al trofeo Berlusconi a Monza sono entrato nella mia camera e c’era lui. Mi ha chiesto scusa dicendo che si era sbagliato. Ha riguardato la stanza ed è tornato nella sua. Sfide ancora non ne abbiamo fatte”.
Caratteristiche
“Ho una buona tecnica e una buona visione di gioco. Mi piace molto quando in campo teniamo palla e costruiamo azioni da gol. È il momento in cui mi diverto di più”.
Meglio fare un gol o un assist
“Fare assist è sempre bello. Per me forse è più bello che fare gol. L’emozione che provi nel fare assist con un bel gol li metto allo stesso livello. Su un tabellino resta il gol, ma chi guarda la partita si accorge dell’assist. Di conseguenza anche tu ti senti gratificato come con il gol”.
Primo gol
“Sarebbe una grande soddisfazione segnare il primo gol con la maglia della Juve. Faccio il centrocampista, non devo dare trenta gol all’anno. Di conseguenza, fare sei o sette gol all’anno è anche bello. Mi piacerebbe fare dei gol, ci sto lavorando per migliorare anche perché ho avuto delle occasioni. Speriamo di arrivarci al più presto”.