Juve-Milan: la partita si era incanalata bene, poi i bianconeri hanno rischiato addirittura di perderla. I subentrati Kean, Chiesa e Kulusevski praticamente nulli.
SZCZESNY 7 – Il primo tempo lo passa ad osservare l’opera d’arte: Snakeman, lo speciale Tex disegnato da Breccia, appena uscito; il secondo tempo lo gioca e, quando tutto sembra perduto, con i buoni sul punto di soccombere, e Allegri pronto a imprigionarlo nella torre di Londra, lui salva capra, cavoli e risultato.
DANILO 6 – Conosce tre accordi e li arrangia molto bene e si concede il classico lavoro alla Ivana Spagna: nessuno la cerca, nessuno la vuole, eppure dopo la morte sarà rivalutata. E Allegri, tra primo e secondo tempo, gli ulula: ti sei sforzato!
BONUCCI 6.5 – Da quando è stato nominato ministro della difesa, da Mourinho, si sente responsabile. E allora, come per Martin Scorsese ogni palla deve essere un capolavoro. Non è responsabile sul gol, ma lui difende e lancia; di certo non è Robert De Niro di fine carriera, ma nemmeno quello degli inizi.
CHIELLINI 6.5 – Il mister aveva bisogno di un mastino; che sia quello dei Baskerville, uno spauracchio leggendario come il capitano, conta poco. Lui abbaia, latra e morde. Fatevi sotto.
ALEX SANDRO 6 – Ieri sera era in formato dismesso; un po’ come Iron Man quando si perde nell’alcolismo e si lancia con l’armatura a caccia di gnocca. Poi nel secondo tempo gli prende la sbronza triste e resta indietro, sulla fascia a difendere.
CUADRADO 6.5 – Il problema delle pagelle è che se scrivessi 6.7 nessuno mi capirebbe. Come quando vedo i film con Terence Hill che imita Clint Eastwood e Franco Nero: taciturno e senza schiaffo. Ha giocato bene, però alla fine si è pareggiato e quindi di chi è la colpa?
BENTANCUR 6 – Non ha giocato male; ma neppure ha fatto sfracelli. Ha un unico e grande problema: non capisce mai quando passare la palla. Se sei Ron Moss inutile atteggiarsi ad Al Pacino
LOCATELLI 5.5 – Si è perso Rebic e chi l’ha perso sei tu. E allora torniamo a farci del male: a credere che la terra sia piatta, che il Molise non esista e che in Iraq si nasconda un portale per viaggiare in altre dimensioni.
RABIOT 5.5 – Quasi perfetto come i vestiti dell’imperatore; poi, quando sbaglia, il re, e anche il nostro centrocampo, è nudo.
CHIESA 5.5 – Accolto dallo stadio come l’illuminato che deve liberarci dalla matrice, in attesa della comparsa messianica di un nuovo salvatore, ma alla fine non è la sua serata.
KULUSEVSKI S.V. – Entra e quando l’arbitro fischia esce
DYBALA 7 – Gentiluomo e scassinatore, è il nome del primo romanzo su Arsene Lupin, di Maurice Leblanc. E alla fine con quella faccia da bravo ragazzo gli si può credere. Fa anche un assist e un paio di tiri, ma il bottino è scarno: 1 solo punto, altroché collier e gioielli…
MORATA 7 – Di notte gioca meglio, alla stessa maniera in cui “le età di Lulù” si magna a colazione “100 colpi di spazzola” e “50 sfumature di grigio” (multipli di 50 nel titolo dei 2 libri? Una coincidenza? Io non credo) Banali rimasticature erotiche di gente che il sesso lo ha solo immaginato e mai giocato. Fortuna che lui i 50 metri li abbia percorsi. E abbia segnato
KEAN 5 – In appendice al libro Viaggio al Congo (del premio nobel André Gide), è presente il diario del primo viaggio di Joseph Conrad in quelle regioni: una semplice annotazione della strada da seguire per raggiungere i vari avamposti dove raccogliere l’avorio e il caucciù. Come se Allegri, invece della sua biografia pubblicasse il resoconto giornaliero di google map per andare da casa al campo di allenamento.
ALLEGRI 5 – Si porta dietro la classica libreria: lo zen e l’arte per la manutenzione della squadra, il sesso solidifica i rapporti, il bricolage per il team, saldare i fluidificanti laterali, l’ornitologia di Valentina Nappi. Poi però sbaglia i cambi e si siede mesto in panchina e riflette: spaccare la partita, difendere con qualità, duttilità difensiva e rammarico occasionale; ma il precampionato?
TENET IN THE DARK (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)
Nulla da segnalare, dopotutto la Juve veleggia nelle parti basse della classifica e allora non è possibile che si faccia polemica al ribasso. Ma la domanda è la stessa: arriverà qualcuno al posto di Arrivabene? Il suo passaggio dalla Ferrari alla Juve è stata una promozione, una liberazione o un’espiazione? E quando se ne va?