Materazzi odia la Juve. Non è di certo una novità, ma ora l’ex difensore dell’Inter lo dice apertamente. A pochi giorni da tutto quello che è successo in Coppa Italia, arrivano altri motivi per incendiare la rivalità.
Juve-Inter di Coppa Italia è stato l’emblema di ciò che rappresenta la rivalità fra le due squadre. In campo e fuori c’è sempre un motivo per accendere la miccia e tante volte perdere il controllo. Lo si è visto anche in campionato, nel finale convulso in cui sono stati espulsi D’Ambrosio e Paredes e con Correa che ha preso per il collo Vlahovic – senza conseguenze. Poi a Torino martedì scorso la vera e propria rissa dopo il rigore di Lukaku con il rosso al belga e la scaramuccia fra Handanovic e Cuadrado, con lo sloveno che ha colpito il colombiano – senza conseguenze – e con lo juventino che ha risposto con un pugno – con conseguenze e tre giornate di squalifica.
A ciò si aggiungono i beceri insulti razzisti all’indirizzo di Lukaku – segnalati dalla Procura Federale – e i cori inneggianti l’Heysel da parte degli interisti – non segnalati dalla Procura Federale. In un clima del genere servirebbe tendere una mano. Ma c’è chi invece alimenta le polemiche.
Marco Materazzi è, ancora prima di un simbolo interista, un simbolo dell’antijuventinità. Storia lunga, che parte da Perugia nel 2000 con lo Scudetto perso dai bianconeri nel diluvio del Curi, prosegue con la risposta di Antonio Conte il 5 maggio 2002 mentre il difensore chiedeva ai giocatori della Lazio di lasciar vincere l’Inter. La storia si acuisce nel 2006, con lo smoking bianco sfoggiato da Materazzi nei festeggiamenti per lo Scudetto assegnato a tavolino e con la maglietta indossata a Madrid nella serata della vittoria contro il Bayern Monaco.
Le schermaglie non sono mai finite, anche se negli anni in cui la Juve dominava vincendo 9 Scudetti di fila Materazzi faceva più fatica a rilasciare interviste. Ora si aggiunge un nuovo capitolo, perché durante un intervento al podcast Italian Football TV l’ex difensore ha detto: “La rispetto ma sportivamente odio la Juventus. Io c’ero a Cardiff e a Berlino quando persero: il mio cuore batteva fortissimo, se avessero vinto sarebbe stato brutto”.