Sento critiche alla difesa ma se non sbaglio dopo tre partite ancora non abbiamo subito gol. La concorrenza stimola al maggior impegno: Pirlo è un campione ed il suo posto non è solo in campo – continua Marotta – , ma anche quello che può dare nello spogliatoio. Dal punto di vista calcistico, finora, la sua mancanza non si è fatta sentire ma da qui alla fine sicuramente avremo bisogno di lui come degli altri centrocampisti.
\r\nE fin qui si è visto poco Alvaro Morata, il grande acquisto dell’estate: lo spagnolo scalpita e potrebbe essere titolare contro il Cesena:\r\n
Morata si è infortunato in maniera preoccupante al primo allenamento e ha ripreso da poco. Contiamo molto su di lui – prosegue Marotta – , ma la concorrenza in attacco è tanta. Abbiamo tante competizioni da giocare e quindi avrà il suo spazio.
\r\nIn Italia anche quest’anno sono arrivati tanti stranieri, molti dei quali di livello tutt’altro che elevato. Marotta affronta la questione a monte:\r\n
Tanti stranieri? Non è un discorso solo di qualità ma anche di costi: squadre di B o Lega Pro chiedono cifre spropositate per giocatori che ancora non hanno dimostrato niente. In italia andrebbe fatto un lavoro sui ragazzini, che si stanno allontanando dal calcio per praticare anche altri sport, magari con un percorso scolastico affiancato. Marchisio, ad esempio, viene dal settore giovanile e ha una juventinità molto pronunciata. Zaza, Berardi e Gabbiadini? Abbiamo già cinque punte in rosa, forse non avrebbero trovato spazio qui come al Sassuolo e alla Samp. Immobile, invece, era in comproprietà con il Torino e lui ci ha espresso la volontà di andare al Borussia Dortmund – sottolinea – , poi ci sono anche delle esigenze economiche.
\r\nInfine, Marotta spiega perché la Juve si è opposta così duramente all’elezione di Carlo Tavecchio alla presidenza della Figc:\r\n
Si è parlato molto di spartizione dei diritti tv, ma poco di politica calcistica. Con Tavecchio si è iniziato a parlare di riforme, ma per noi è fondamentale creare le seconde squadre, come avviene in tutta Europa tranne che in Italia, invece che di seconde proprietà che non ha nessuno. La Juve ha 65 giocatori quest’anno, tanti dei quali in prestito tra A, B e Lega Pro. C’è bisogno di creare una scuola federale che possa creare dirigenti calcistici e allenatori. Spesso, i presidenti non capiscono che ci sono dei dirigenti nel calcio, che nel resto d’Europa hanno uno spazio importante e notevole. Lotito può dire quel che vuole – conclude – , io rimango del mio pensiero e non mi offendo di certo. Ritengo però pericoloso accentrare il potere in una sola persona.