Mi sentivo male, fisicamente. E il morale era giù. Ovvio: mente e corpo si condizionano a vicenda. E se non ti senti bene fisicamente, è difficile controllare il messaggio che il corpo invia alla testa. Ma, grazie a Dio, piano piano, giorno dopo giorno, sono migliorato. E ho recuperato fiducia. Poi – continua – ho avuto anche la fortuna di approfittare di quell’occasione avuta nella mia prima gara da titolare”.
\r\nIl primo gol in A al Verona, è stato lo spartiacque della sua stagione: da quel momento in poi sono cambiate le gerarchie in attacco e LLorente è diventato il partner titolare di Tevez:\r\n
Sì, in quella partita è cominciato la svolta: quella rete cambiò all’improvviso la mia vita. Mi aiutò a recuperare la serenità. Quindi arrivarono altre partite, altre reti. E ogni volta acquistavo sempre più fiducia, convinzione. Fino a che ho cominciato a capire cosa significhi essere contento. Essere contento anche in Italia. Alla fine ho segnato 18 gol in tutto – ricorda – , tra campionato e Champions. Ed è arrivato lo scudetto dei record. Una stagione molto bella, a maggior ragione perché era la prima fuori dalla Spagna, per me.
\r\nOra sulla panchina c’è Allegri e non più Antonio Conte. Cosa cambia?\r\n
Intanto adesso ho fatto l’abitudine ai sistemi italiani. E poi – prosegue Llorente – con questo tipo di preparazione mi trovo molto meglio. Sono stanco come tutti, ma fisicamente mi sento bene. Stiamo svolgendo un lavoro molto importante che ci servirà per tutto l’anno. Soprattutto qui a Sydney. A Giacarta faceva troppo caldo, c’era tantissima umidità, era molto più difficile allenarsi. Invece qui in Australia il clima ci aiuta, anche se fa freddo. Abbiamo potuto aumentare finalmente i carichi di lavoro, secondo le necessità.
\r\nRispetto alla scorsa stagione, dunque, Llorente si aspetta di segnare di più:\r\n
Assolutamente sì, lo spero proprio. Soprattutto grazie alla squadra. Che mi nutrirà di palle gol. E sempre più di cross. E così potrei segnare anche di più.