Juve, la corsa in ambulanza e il ricovero: purtroppo non ce l’ha fatta | La società si stringe attorno alla famiglia
Il comunicato bianconero è straziante: addio improvviso al campionissimo bianconero. Non ce l’ha fatta.
‘Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore’. Quante volte, gli appassionati di calcio e tutti coloro che seguono questo sport da sempre hanno ripetuto nella propria testa le frasi di questa che, più che una canzone si può definire poesia del grande maestro Francesco De Gregori.
Il calcio, dagli albori, unisce intere generazioni. Quando ci si ritrova al bar o tra perfetti sconosciuti a disquisire di questo sport, non c’è tifo che tenga. Ognuno di noi, un po’ come il fanciullino di Giovanni Pascoli, ha dentro un lato fortemente calcistico in cui emerge quel modo di affacciarsi allo sport e ai propri beniamini con grande affetto, passione e un trasporto che va oltre la semplice attività sportiva.
Negli ultimi anni è cambiato, davvero tanto. Tantissime sono le sfumature e le sfaccettature che ne hanno modificato questo sport rendendolo sempre più business e meno calcio. Ma quando se ne va uno di loro, è come se se ne andasse una parte di noi, quella che ama questo sport.
Gli addii struggenti
Tra queste sarebbe lecito parlare di Davide Astori, ex difensore di Cagliari e Fiorentina o la storia struggente di Piermario Morosini. Pochi anni fa, anche el pipe de oro, Diego Armando Maradona è volato in cielo portando i napoletani a ergere un vero e proprio museo, con tanto di murales, nel quartiere più iconico della città ovvero i Quartieri Spagnoli.
Alcune settimane fa anche il grande allenatore Sven-Göran Eriksson, aveva salutato tutti perché il male che lo stava portando via era diventato sempre più incessante e seppure ha perso la sfida, resterà nell’immaginario collettivo come un grande guerriero, saggio e vincente.
È morto Totò Schillaci
Purtroppo, il grande eroe delle notti magiche degli anni ’90 dei mondiali vinti dall’Italia ovvero l’attaccante Totò Schillaci è morto a 59 anni così come riportato da la gazzetta.it. Quest’ultimo, che già in diverse occasioni aveva lottato contro un tumore al colon, purtroppo non ce l’ha fatta. Tanti sono i messaggi di solidarietà e stima nei confronti di un grandissimo del calcio che in passato è stato anche un grande protagonista di una delle più belle edizioni de L’Isola dei Famosi condotta da Simona Ventura su Rai 2.
Vogliamo ricordare i primi due grandi maestri che hanno creduto in lui: Franco Scoglio e Zdenek Zeman. Quest’ultimo, proprio con il Messina, ha fatto sì che esplodesse in Serie B a suon di goal e prestazioni da vero fuoriclasse. La nostra redazione si unisce al messaggio di cordoglio e di condoglianze all’intera famiglia Schillaci e a tutti gli affetti più cari.