Il Giudice Sportivo si è espresso in merito a Juve-Inter di Coppa Italia. Stangata per Juan Cuadrado e per la curva della Juve, decisione morbide per Lukaku, Handanovic e Baccin.
Il finale convulso di Juve-Inter ha fatto scattare diverse decisioni pesante del Giudice Sportivo. Juan Cuadrado è stato squalificato per tre giornate con annessa ammenda di 10mila euro, la Curva Sud dell’Allianz Stadium è stata chiusa per un turno. Il colombiano sconterà la pena in Coppa Italia, mentre il settore dello stadio resterà senza pubblico in campionato, nel match contro il Napoli. Niente sospensiva nonostante la Juve si sia mossa per individuare i responsabili, cosa invece avvenuta per la Lazio. E resta difficile capire perché il turno debba essere scontato in campionato e non in Coppa Italia.
Più morbide le decisioni per l’Inter, con Lukaku e Handanovic squalificati per un turno – per il portiere sloveno non è stata rilevata la manata a Cuadrado ma solo “lo strattonava vigorosamente cingendogli le mani al collo”. 20mila euro di multa ma nessuna squalifica per il dirigente nerazzurro Baccin, che era in campo nonostante non fosse in distinta e nonostante abbia rivolto frasi “gravemente offensive e ingiuriose” all’arbitro tentando di raggiungerlo.
Di seguito il dispositivo per la chiusura della Curva Sud: “Il giudice sportivo, considerato che, come segnalato dal rapporto dei collaboratori della Procura federale, i sostenitori della Soc. Juventus occupanti il primo anello del settore denominato “Tribuna Sud” levavano, al 35° ed al 49° del secondo tempo, beceri e insultanti cori e grida di discriminazione razziale nei confronti del calciatore della Soc. Internazionale Lukaku Bolingoli Romelu. Delibera di sanzionare la Soc. Juventus con l’obbligo di disputare una gara con il settore denominato “Tribuna Sud”, primo anello, privo di spettatori”.
Mentre per Cuadrado: “Per comportamento non regolamentare in campo. Già diffidato (Seconda sanzione); sentito il Direttore di gara, perché, al termine della partita, a seguito di un diverbio con un calciatore della squadra avversaria, lo strattonava vigorosamente cingendogli le mani al collo e indirizzandogli un pugno al volto (atto, quest’ultimo, rilevato dai collaboratori della Procura federale). Veniva diviso a forza dal giocatore avversario grazie all’intervento di alcuni compagni di squadra”.