Juve-Inter 2-4, le pagelle col giudizio di Dio: Cuadrado non c’è, disastro de Ligt, Morata e Vlahovic non bastano.
PERIN 5.5 – Non fa grossi errori, ma un portiere che prende quattro gol è colpevole come la principessa delle favole rapita dal drago. Cosa se ne faccia poi di una principessa, un drago, è un dubbio che mi pongo da quando ho visto King Kong rapire Jessica Lange.
DANILO 7 – Canticchia per tutti i quarantuno minuti in cui è in campo: “e tu non torni qui da me”, dedicato a Dybala, perché Arrivabene intenda.
MORATA 6.5 – Si sacrifica per la squadra, ma Valeri non gli fischia un fallo. Stanno litigando, sfidandosi a colpi di 50 centesimi, in un’asta su ebay per delle copie rarissime di X-comics, l’alter ego maiale di Blue, la rivista erotica edita dalla defunta Coniglio editore.
DE LIGT 5 – Commette il secondo fallo perché annoiato dai supplementari. Deve correre nello spogliatoio a finire di leggere Il mastino dei Baskerville. Riuscirà Sherlock Holmes a salvare l’ingenuo Sir Henry? E tanto poi si stava subendo troppo. Meglio prima che ai rigori.
CHIELLINI 6.5 – Entra con la rabbia di chi si è appena sciroppato il pessimo film Alien Warfare. E il dubbio che discute con Lautaro e Dybala, ma perché paghiamo ancora l’abbonamento se i bei vecchi film di una volta non li trasmettono più?
ARTHUR 5 – 4 gol sono troppi per Max e lui inserisce lo sterilizzatore. Dopo il corso di shampista e quello per limatore di unghie di piedi maschili (bocciato in entrambi i casi), ha cominciato quello di sterilizzatore di strumenti chirurgici. Passa lateralmente o retrospettivamente, meglio se a due metri.
ALEX SANDRO 6.5 – Come Capitan America cerca di fare la pace con tutti, anche con gli avversari; e quindi si limita al retropassaggio di serie ad ampio raggio. Poi nel secondo tempo lancia lo scudo.
PELLEGRINI 5.5 – Entra e guarda gli altri giocare. Ieri in formato De Sciglio, ma senza gli svarioni difensivi, e nemmeno gli impeti da villeggiante a Ibiza.
ZAKARIA 6.5 – Fin quando resta in campo elabora, insieme ai compagni di reparto la prima lettere del profeta agli interisti. Lautaro fa orecchie da mercante e, appena può, si tuffa.
LOCATELLI 5 – Rientra dopo due mesi, come Stanley, l’esploratore inglese che servì il Re del Belgio in Congo, ma con le pistole tenute a mollo e le polveri bagnate. Si ispira ad Arthur, ma anche quello non gli riesce.
RABIOT 5.5 – Reduce da un Barbecue con Nedved, in cui hanno mangiato e discusso: ma è nato prima l’uovo o la frittata?
CUADRADO 4.5 – Malgrado le letture impegnate: 50 sfumature di terzino, come marcare Perisic e vivere contento, Il Perisic segna sempre due volte, resta bloccato sulla fascia, durante tutti i supplementari.
BERNARDESCHI 6 – Dopo un’accesa discussione con John Elkann su come conservare la ventresca è stato costretto ad accompagnare Oceano all’aperifesta dell’amichetta Fiammetta. Torna in tempo per poter giocare.
BONUCCI 5.5 – Per prepararsi al match ha letto tutte le biografie del Mazembe, e imparato a memoria la loro pagina Wikipedia; ma il risultato non cambia, anche lui prende 3 gol dall’Inter in finale.
DYBALA 6.5 – Dybala, rimembri ancora quel tempo della tua vita Juventina, quando il gol splendeva, negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, e tu, lieto e pensoso, il limitare della maturità (come calciatore) salivi?
Era il maggio odoroso e tu solevi sollevar trofei.
VLAHOVIC 6.5 – Continua l’incessante visione di film in bianco e nero per adattarsi al mondo che lo circonda: Il falcone di Allegri, Il grande sonno di Max, Giungla d’asfalto con Varenne, La società prigioniera di un allenatore.
ALLEGRI 4 – Boh! Quest’anno è stato sempre caratterizzato dall’aver fatto la scelta sbagliata. Ha sempre avuto il carisma dell’impepata di cozze troppo salata e ha consigliato a tutti i libri sbagliati da leggere. Le regole del calcio sono cambiate, ma nessuno glielo ha detto. Prima riusciva a leggere le partite, adesso è analfabeta. Era l’uomo che sussurrava ai cavalli, adesso invece gli nitriscono in faccia. E soprattutto se lui si annoia a vedere le partite dell’Under 23, noi che vediamo questa Juve cosa dovremmo dire?
TENET IN THE DARK – Non parlerò del rigore più ridicolo mai assegnato nella storia dell’uomo (e oggi sui giornali c’era la corsa a giustificare l’arbitro), ma se l’Inter ne ha presi 2, significa che in area c’è stata. La Juve riusciva a giungerci con difficoltà. Fortuna che a marzo dell’anno prossimo voleremo e tra uno sbadiglio e l’altro, forse riusciremo a essere in corsa di nuovo per la coppa Italia.