Juve, fattore ingaggi: chi è più a rischio cessione
La Juve tiene d’occhio il fattore ingaggi. Nel mercato bianconero la parte relativa ai costi è diventata fondamentale e nella sessione attuale non sono permesse spese pazze. E anzi c’è chi rischia il posto.
La nuova politica societaria della Juve è chiara, così come dichiarato anche da Cristiano Giuntoli nella conferenza stampa di presentazione. Sostenibilità come parola d’ordine. I costi sono fuori controllo ormai da qualche anno e serve intervenire. I nuovi devono adattarsi e chi c’è già anche. E infatti sono moltissimi a rischiare il posto. Nessuno è incedibile e con la giusta offerta può partire. Soprattutto chi non è più sostenibile.
Juve, gli ingaggi dettano le cessioni: tanti big a rischio
Come si legge sulla Gazzetta dello Sport, la Juve considera fondamentale dare una sistemata al monte ingaggi. Dopo anni di spese folli sotto questo punto di vista, serve un intervento diretto. Usciti Cuadrado e Di Maria, che insieme costavano circa 20 milioni lordi, i bianconeri lavorano alle cessioni di altri pezzi anche pregiati. Uno è Leonardo Bonucci, anche se in questo ultimo anno scenderà dai 6.5 ai 3.5 milioni. C’è poi la paradossale situazione legata ad Alex Sandro, che ha rinnovato automaticamente per una ulteriore stagione a 6.5 milioni che la Juve risparmierebbe volentieri.
Paul Pogba è sempre al primo posto con 8 milioni netti e la società non si opporrebbe a una sua partenza. Poi c’è Dusan Vlahovic, a quota 7 l’anno, per il quale però serve una offerta da capogiro. Si valuta la posizione di Wojciech Szczesny, sotto contratto fino al 2025 a 6.5 milioni. L’unica eccezione è stata fatta per Adrien Rabiot, rinnovato a 7 dopo la scadenza dello scorso 30 giugno. Ecco quindi che risulterebbe incomprensibile ingaggiare Romelu Lukaku, 30 anni già compiuti, con un triennale da 8 milioni netti – o addirittura a una cifra superiore.