Questa non ci voleva proprio! Una tegola tra capo e collo che, presumibilmente, influirà parecchio sull’immediato futuro della Juve di Max Allegri. La Joya, nel corso della gara di Cagliari disputata sabato scorso, ha dovuto abbandonare anzitempo il terreno di gioco a causa di un infortunio che purtroppo lo terrà lontano dal rettangolo verde per oltre un mese. Da quanto diramato sul sito ufficiale della Juventus, il fantasista argentino ha riportato una “lesione distrattiva ai flessori della coscia destra”, che pare possa essere valutata di “grado lieve-medio”. Dopo un avvio di stagione a dir poco devastante, locupletato da sontuose prestazioni, gol a raffica (10 reti in 6 partite!) e giocate di pregevolissima fattura, la stella albiceleste ha subìto una fase di crollo verticale sotto il profilo realizzativo e delle performance. Tutto ciò, maledettamente, a causa di vicissitudini personali e beghe con alcuni sponsor che, con ogni probabilità, hanno destabilizzato mentalmente U Picciriddu di Laguna Larga. Disquisire sull’indubitabile e rara qualità tecnica e sull’infinito talento di Dybala sarebbe come proferire un’eresia, ma oggettivamente il numero dieci bianconero è stato autore di prove tutt’altro che esaltanti sino al ritorno al gol agli Ottavi di Coppa Italia, contro il Genoa, all’Allianz Stadium, dove ha realizzato una rete giottesca. Poi, ha siglato una mirabile doppietta al Bentegodi di Verona, con l’Hellas, segno tangibile che il suo momento negativo era ormai acqua passata. Ma la Dea Bendata, disgraziatamente, gli ha voltato le spalle in terra sarda, proprio quando il suo stato di forma stava crescendo in modo esponenziale.
Ora toccherà al buon Massimiliano Allegri ovviare a questo inconveniente, che potrà contare su alternative di lusso in grado di non far rimpiangere la dura assenza di Paulo Dybala. Douglas Costa e Bernardeschi rappresentano i principali indiziati a sostituire la Joya, ma con caratteristiche differenti. Il carioca, infatti, è più indicato per un 4-3-3 puro, sia a destra che sulla corsia opposta, visto che è abilissimo ad attaccare il fondo per cercare il cross o per effettuare dribbling ubriacanti volti a creare sistematicamente la superiorità numerica. L’ex viola, invece, è più incline a un 4-3-2-1, partendo dal centro-destra per convergere dentro il campo, in modo tale da tentare la soluzione a rete o sfornare l’assist filtrante. Rispetto all’ala verdeoro, Federico Bernardeschi è meno propenso a giocare sulla linea dell’out di destra o sinistra, poiché non è assolutamente un esterno alto a tutti gli effetti, ma molto più efficace in posizione di trequartista. Pertanto, senza Dybala, potrebbe prospettarsi un 4-3-3 formato da Douglas Costa (o Cuadrado), Higuain e Mandzukic a comporre il tridente d’attacco, oppure un 4-3-2-1 con il talento di Carrara (o D. Costa) e il croato dietro al Pipita.
Le varianti tattiche, per l’allenatore labronico, sono molteplici. Ma l’augurio più grande, da parte di tutto il popolo bianconero, è che Paulo Dybala possa tornare prestissimo a calcare il prato. Certo,una squadra come la Juventus deve saper obbligatoriamente sopperire a qualsivoglia defezione, anche perché, pur senza l’ex rosanero, la Vecchia Signora ha già dimostrato di essere una formazione ugualmente all’altezza. Però, per il bene di Madama, di Allegri, degli juventini e degli autentici esteti del calcio, la completa guarigione della Joya sarà accolta come una vera e propria manna dal cielo.