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Juve fuori dalla Conference League: sollievo o batosta?

La Juve non giocherà la prossima Conference League. La notizia era nell’aria da tempo e la Uefa ha ufficializzato ieri l’esclusione d’ufficio. Quali sono gli effetti di questa decisione per i bianconeri?

La decisione della Uefa era già nell’aria da tempo ma ora è arrivata l’ufficialità. La Juve è stata esclusa dalle coppe europee per la violazione del settlement agreement. Dunque i bianconeri non parteciperanno alla prossima Conference League e dovranno pagare una multa da 10 milioni di euro – più altri 10 se nelle prossime tre stagioni non rientreranno nei paletti imposti dai regolamenti europei. La notizia è stata accolta con un misto di stati d’animo, fra chi esulta e chi invece si dispera. Gli effetti saranno molteplici, sia dal punto di vista sportivo che da quello finanziario.

Juve, niente Conference League: buco in bilancio da 80 milioni di euro

(Photo by PATRICIA DE MELO MOREIRA / AFP) (Photo by PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP via Getty Images)

Quali sono gli effetti di questa decisione? Due sono gli aspetti da valutare: uno quello sportivo e l’altro quello finanziario. Dal punto di vista puramente di campo le sensazioni sono diverse. Da una parte si può pensare che la Conference League – la coppa senza dubbio meno appeal – obbliga le squadre a lunghe trasferte in giro per l’Europa al giovedì sera. Senza questo impegno la Juve potrà concentrarsi solo sul campionato e potrà provarci seriamente per lo Scudetto, ma è anche vero che il livello generale della competizione è basso e i bianconeri avrebbero potuto pensare di tornare a vincere un trofeo internazionale dopo troppo tempo.

C’è poi da considerare l’aspetto finanziario. Come si legge sulla Gazzetta dello Sport, la Juve l’anno scorso ha incassato 65 milioni di euro dalla partecipazione a Champions ed Europa League, a cui si aggiungono bonus di sponsorizzazione e botteghino per un totale di circa 80 milioni di euro che mancheranno. È anche vero che la Conference League offre premi decisamente più bassi e questi mancati introiti erano già stati presi in considerazione dalla società.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni