Juve-Fiorentina: conferma McKennie, Cuadrado entra e spacca

Le pagelle cino-letterarie di Juve-Fiorentina: de Ligt annulla Vlahovic, McKennie imprescindibile, finalmente Cuadrado

Juve-Fiorentina: il meglio e il peggio della vittoria ottenuta ieri sera dagli uomini di Allegri per 1-0.

PERIN 6.5 – È inviperito. Viene deciso che giochi quando è troppo tardi per tornare a casa e prendere qualcosa da leggere. È costretto a servirsi degli albi lasciati incustoditi dal suo omologo polacco: ferma la lettura dell’orribile miniserie Odessa (sfido a trovare qualcuno che abbia avuto il coraggio di arrivare sino in fondo) a pagina sedici e comincia a guardare la partita.

DANILO 5.5 – L’ultimo singolo di Fedez ha fatto scandalo; forse perché come diceva Lercio, il parlante non ha applicato il fard allo scroto. Salta con le braccia larghe, perché lo vuole menare. A Fedez.

RUGANI 6 – Rugani è molto dispiaciuto. È stato costretto a saltare la lezione di Salsa che lo vede protagonista ogni sabato a Grugliasco. I maestri di ballo, orfani, seguono la partita del loro pupillo alla Pizzeria della grotta degli Elfi: la pizza è pessima, ma il cinghiale è quello che mangiava Asterix; per Toutanis.

DE LIGT 7 – Come in un giallo di Manuel Vasquez Montalban, si sta più attenti alle riflessioni del detective che alla ricerca del colpevole e si scorrazza per Barcellona alla ricerca della prelibatezza culinaria. Ieri di prelibatezze della scuderia di Commisso, non v’è stata traccia.

ALEX SANDRO 5 – In formato Donna Invisibile dei Fantastici Quattro. Non esibiva un nuovo taglio di capelli, come spesso la disegnano, ma evitava di farsi vedere in campo, tant’è che per disperazione, Allegri l’ha sostituito nell’intervallo. Dopo aveva paura di non riuscire a vederlo.

PELLEGRINI 5.5 – E ci si chiede: ma a te, chi ti ha comprato?

MCKENNIE 7 – Lo studio della fisica quantistica, di giorno, e quello dei seni e dei coseni di notte, gli si confà. Forse non vincerà il Nobel, ma non è un cattivo giocatore.

RABIOT 5 – Per fortuna che il nostro allenatore li vede in settimana allenarsi. Cosa abbia visto questa volta, in Rabiot, è un mistero: forse il Pinocchio di Collodi che ha bisogno di asciugarsi i piedi e se li brucia?

CUADRADO 6.5 – Il dribbling finalmente gli riesce. La palla si infila, come la freccia di Robin Hood nell’unico pertugio disponibile. Per una volta che meritava la panchina entra e la spacca.

LOCATELLI 5.5 – James Bond non porta la barba, ma regge il centrocampo dei servizi segreti inglesi, sin dal dopoguerra. Poi al giorno d’oggi si decide di mandarlo in pensione e farlo agire da consulente esterno o contractor. Alla fine continua a fare lo stesso: la legna a centrocampo.

CHIESA 7 – Quando cerchi un buon film di fantascienza su Netflix non lo trovi. Ti arrabatti a vedere dei filmacci di serie C. Il rooster dei nuovi film di fantascienza è tutto occupato dai Supereroi. Poi prende la palla, la copre, tira, spacca la traversa e si sdegna. Però nel primo tempo, fa un importante lavoro di copertura che fa inorgoglire il tecnico e imbestialire il tifoso.

DYBALA 6 – Si sbatte, corre e fa il capitano. Torna indietro a prendere la palla; il mister ha deciso che debba ballare la quadriglia, invece che il tango e debba rimanere alla corte di Sissi: non ha fatto tutta la trafila che i giovani devono fare: serie C, serie B e serie A in squadre di corto muso.

MORATA 5.5 – Enzo Cannavale ha preso un paio di premi alla carriera, ma il fulgore della sua attività è stato all’inizio con Eduardo De Filippo, a teatro; poi un lento trascinarsi nell’osservare Edvige Fenech, Nadia Cassini, Gloria Guida diversamente svestite. Ultima fiammata d’orgoglio, la serie di Piedone, che forse avrebbe anche potuto risparmiarsi.

ALLEGRI 5.5 – Continua a essere confuso: squadra che vince si cambia, così non vince più. Stendhal aveva un problema con il suo nome e allora ne cambiava con la stessa velocità che un nostro contemporaneo cambia le mutande. Anche quando firmava le proprie lettere preferiva usare uno pseudonimo. Usò 350 “nom de plume” prima di trovare quello definitivo: Stendhal. Più o meno lo stesso numero di formazioni scelte da Allegri.

TENET IN THE DARK – (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)

Non appena la Juve vincerà un altro paio di scudetti di seguito, si deciderà che l’arbitro sarà aiutato da una serie di 22 droni che seguiranno i calciatori ad ogni sgroppata; poi passeranno altri 3 scudetti e il calciatore della Juve avrà bisogno della guida, come i non vedenti o gli ipovedenti alle olimpiadi; e poi?

Perché mettere fine alle speculazioni?

Non deve vincere il migliore, il più continuo o i più forte; ma deve vincere il cocco della stampa, altroché!

I nostri giornalisti non vedono l’ora di assegnare le vittorie ai punti, sui giornali, dopo aver fantasticato con il fantacalcio.