Oggi, giorno della nomina effettiva di
Jean-Claude Blanc alla carica di presidente della
Juventus,
La Gazzetta dello Sport riporta un’intervista esclusiva a
John Elkann.\r\nEcco alcuni dei suoi passaggi principali: “
Siamo partiti bene, a Roma e anche a Genova abbiamo giocat delle partite entusiasmanti. Ma la realtà è che la squadra deve imparare a conoscersi meglio. Fiducia in Ferrara? Sì, totale, in lui e nella squadra che abbiamo creato. Sono convinto di essere nella direzione giusta: vinceremo non solo come nelle ultime partite, ma anche divertendo. Diego? E’ stato un grande acquisto. Abbiamo fatto uno sforzo notevole per creare una squadra di qualità adesso sta ai giocatori dimostrare di essere all’altezza delle aspettative. Diego sarebbe sicuramente piaciuto a mio nonno, anche se questo è un campionato molto duro e lui deve ancora riuscire a trovare gli spazi per emergere. E’ un fuoriclasse, deve solo mettere in campo la sua fantasia, anche per evitare che lo buttino giù troppo spesso.\r\nPerché Blanc? Scegliere lui è un’evoluzione naturale dopo i tre anni di Giovanni Cobolli, una persona che io stimo molto e ha fatto molto bene. Tra le sue missioni c’era anche quella di inserire Blanc nel contesto italiano. E oggi Blanc è pronto a viaggiare da solo. Se i tre incarichi per una persona sola sono una soluzione provvisoria? La Juve continuerà a rinforzarsi. Era importante definire chiaramente chi comanderà e Blanc ha dimostrato di poterlo fare. Se continueremo a investire nella società? Sì la Juventus continuerà a investire sulla squadra e sullo stadio, che nel 2011 sarà una realtà. Se sono mai stato tentato di diventare presidente? Il mio rapporto con la Juve è un rapporto forte, ma da tifoso. Se mi danno fastidio i nostalgici dell’era Moggi? La realtà è che i nostalgici in generale mi danno fastidio. Non serve a nulla guardarsi indietro e rimpiangere il passato. Fondamentalmente a me interessa solo il futuro.\r\nUn coinvolgimento di Lippi nel progetto Juve? Lasciamolo lavorare serenamente. Ha un grandissimo impegno in Sudafrica e ha bisogno di concentrarsi. Nello stesso tempo fa parte della storia della Juve e con lui c’è una vicinanza naturale che viviamo positivamente“.