Juve, è già finito il “cul de Zac”?
La Vecchia Signora sembrava essere uscita dal tunnel, invece… Con il Palermo il brusco risveglio. Il “cul de Zac” sembra essere già finito e i bianconeri ritornano quelli abulici, lenti e impacciati di inizio stagione. Certo, nessuno si aspettava che Zaccheroni mettesse tutto a posto con un colpo di bacchetta magica. Il progetto è stato congegnato male e messo in pratica peggio: la ricerca del calcio champagne con la presenza del “fantasista”, con Ferrara prima e con Zaccheroni oggi, continuano a condizionare tutta la squadra dal portiere fino al… massaggiatore. Ieri il tecnico romagnolo ci ha messo del suo, con cambi ritardati e forse poco azzeccati, ma una Juve nata da equivoci e confusioni societarie non può che riportare in campo le stesse indecisioni. Obiettivamente difficile raggiungere il quarto posto con queste premesse: la concorrenza è agguerrita e una squadra senza continuità può ambire al massimo ad un altro anno di Europa League.
La Juve delle scorse settimane ha vinto principalmente grazie agli episodi e ad una forma straripante di Del Piero, ma quando un trentaseienne gioca 7 partite in 3 settimane mi sembra normale attendersi un calo, e non sarebbe stato uno scandalo farlo uscire prima. La vera “palla al piede” (cit. Luciano Moggi), rischia però di essere Diego: inutile girarci attorno, il brasiliano non incide, caracolla sempre in orizzontale facendo male a sé stesso e alla squadra. L’anno scorso sentivo spesso parlare di un certo giovane fantasista dell’Huracan… E’ lo stesso che ieri sera i tifosi bianconeri hanno potuto ammirare tra le fila del Palermo: Pastore. Zamparini chiede in cambio Diego e 40 milioni: vado controcorrente bianconera e dico che mi sembra una valutazione equa, tenendo conto che il valore reale di Diego non va oltre i 7-8 milioni di euro. Diego è un equivoco che va risolto entro la fine dell’anno, altrimenti rischiamo di condizionare pesantemente anche la prossima stagione.
Per i romantici, ieri sera ha giocato Trezeguet, o meglio è stato in campo (chi l’ha visto?). I movimenti e il lavoro “sporco” che fa Amauri lo si nota solo quando non c’è. Così come non c’era Camoranesi, dai muscoli di burro, per il quale mi auguro che dalla prossima stagione vada presidiare l’infermeria di qualche altra squadra alla stregua di Cristiano Zanetti. Iaquinta e Giovinco? Desaparecidos.
Inutile rimarcare ancora una volta gli errori difensivi, reparto nel quale ci sarà molto da lavorare per la prossima stagione. La rifondazione deve però partire dall’alto e i rumors non sono dei più incoraggianti: in società potrebbero entrare altri tennisti, pallavolisti, ciclisti, manager di alto rango, ma difficilmente conoscitori di “vero” calcio. Ma siamo fiduciosi, “ha da passà a’ nuttat”!
Dimenticavo: alla Juve di ieri sera manca un rigore sacrosanto. Ma non ditelo a Mourinho.
Di Mirko Nicolino