In una lunga intervista, Douglas Luiz parla del suo primo periodo alla Juve, che lo ha voluto fortemente in questo mercato estivo.
Voluto fortemente da Thiago Motta e Cristiano Giuntoli, Douglas Luiz racconta ai microfoni di DAZN il suo primo periodo alla Juve. Dalla scelta di trasferirsi a Torino agli obiettivi personali e di club, passando per il rapporto con l’allenatore italo-brasiliano. “Venire qui alla Juventus, in questo grande club che ha una grande storia, tutto questo è una responsabilità molto grande. Ma sono felice. Oggi sono un giocatore molto più consapevole di prima. Penso di essere arrivato alla Juve nel momento migliore della mia carriera, quindi farò il possibile per soddisfare le aspettative dei tifosi e della società“.
“Thiago Motta è un allenatore molto esigente e sono sicuro che questo farà la differenza. Lui pretende molto, è un tecnico diverso dagli altri che ho avuto, è giovane, sta facendo tutto il possibile per evolversi e imparare. In questi mesi mi ha dato molta libertà, se ho dei dubbi chiedo e lui è sempre disponibile. Mi risponde velocemente e, anche per questo motivo, fino ad oggi la mia esperienza alla Juve è molto positiva“.
Il centrocampista della Juve, Douglas Luiz, continua l’intervista a DAZN, soffermandosi sulla Serie A e sul connazionale Adriano, idolo del giocatore bianconero: “Ho giocato a molti videogiochi con la Juve. Adriano per me è un idolo, perché veniamo dalla stessa realtà. Spero che quest’anno potremo fare del nostro meglio, questo è un gruppo molto giovane, un gruppo che ha voglia di imparare e di evolversi. Io e Motta abbiamo già parlato del modo di giocare, a me piace molto. È un gioco adatto alle mie caratteristiche. Posso giocare in due, tre posizioni, come sei, come otto e come dieci. Voglio continuare a giocare così, è bello farlo con un Mister che ti dà molta libertà. Devo essere in grado di arrivare in area, fornire assist e fare gol“.
“Obiettivi? Dare sempre il massimo per la Juve. In alcuni casi non avremo la possibilità di controllare il risultato, ma possiamo controllare la nostra forza di volontà e i nostri desideri. Questo succederà in ogni partita, a prescindere dai risultati. Favelas? Conosco un po’ la storia di Adriano, so tutte le difficoltà che ha attraversato. Anch’io ne ho attraversate tante. Veniamo dalle favela, abbiamo delle cose in comune. Siamo molto simili, siamo usciti dalle favela e abbiamo iniziato a combattere per dare il meglio alle nostre famiglie. Cercando di fare del nostro meglio, aiutando la comunità. Anche per questo lo ammiro molto”
“Da giovane mi è sempre piaciuto molto pescare, ogni volta che vado mi rilasso tanto. Vado sempre con i miei amici e con la mia famiglia. Quando vado a pescare mi diverto tanto, stai in acqua, fai un po’ di tutto. Sono delle giornate davvero molto belle. Ogni volta che vado, prendo una barca grande, vengono delle persone che vedo una volta all’anno. Non ci sono solo i miei amici, mio padre chiama un suo amico, mio fratello chiama altri suoi amici, così stiamo tutti insieme, come se fossimo una grande famiglia. Per me è una ricorrenza molto importante. Ecco perché quando segno un gol esulto come se stessi pescando“.