Juve: debito sostenibile, aumento di capitale per altri colpi alla Ronaldo

Il bilancio della Juventus spiegato bene dall’analista di Banca Imi, Alberto Francese: il debito non deve far paura, perché l’aumento di capitale

Dopo l’approvazione del bilancio 2018-2019 media e tifosi si sono scatenati: “Juve in difficoltà”, “Sono pieni di debiti”, “L’acquisto di Ronaldo li farà fallire”. Se ne sono lette di ogni negli ultimi giorni, ma è meglio lasciare la parola a chi ne sa di più di questa materia, come Alberto Francese, analista di Banca Imi. “C’è stata una crescita importante del fatturato caratteristico, trainato dalle due voci – merchandising e sponsorizzazioni – per le quali era funzionale l’acquisto di Ronaldo. Si può dire – sottolinea in maniera ottimistica – che il primo anno sia andato oltre le stime, già sfidanti”.

Acquisto Ronaldo ha già dato i suoi frutti

Insomma, se dall’acquisto di CR7, la Juve si aspettava in ritorno sul lungo periodo, ne ha già avuto uno ed importante sul breve periodo. La strategia industriale della famiglia Agnelli si è dunque rivelata perfetta: “Dal punto di vista industriale – le parole di Francese alla Gazzetta dello Sport – l’acquisizione di Ronaldo, che pure ha avuto un costo elevato, ha dato i suoi frutti fornendo uno stimolo decisivo alle voci di entrata. Rispetto alla nostra stima (-68 milioni) il risultato netto è migliore grazie al fatturato più alto, comprese le plusvalenze che fanno parte in qualche modo dell’attività caratteristica, realizzate peraltro senza vendere gioielli della corona ma con la valorizzazione dei giovani”.

Arrivando alle criticità, si è parlato tanto dell’indebitamento finanziario nette della Juventus, salito a 463,5 milioni di euro. Ecco come lo spiega l’analista di Banca Imi: “Il primo parametro che si guarda è il rapporto tra indebitamento finanziario netto e Ebitda (margine operativo lordo, positivo per 163 milioni, ndr): siamo a 2,84. È un valore che non è basso ma nemmeno patologico, ci sono società che girano a 4-5. Il debito della Juventus è sostenibile anche per un’altra ragione: a differenza di quasi tutti gli altri club italiani, come contropartita c’è un asset fisico come lo stadio, non solo i giocatori a bilancio”.

Aumento di capitale per altri “colpi”

Insomma, la Juve ha un patrimonio tale da permettersi un debito così alto: oltre al parco giocatori, ci sono infatti stadio di proprietà, nuova sede, campi di allenamento, J Hotel e chi più ne ha più ne metta. La Juventus è un club proiettato al futuro, avanti anni luce rispetto alla concorrenza italiana. E l’obiettivo è quello di crescere ancora: si spiega così la richiesta di aumento di capitale da 300 milioni. “L’aumento di capitale, oltre a rafforzare il patrimonio netto che si è ridotto a 31,2 milioni – prosegue francese – , consentirà una flessibilità finanziaria per realizzare nuovi investimenti, alla Ronaldo per intenderci. È la dimostrazione che la Juventus vuole continuare la strada intrapresa per diventare una vera entertainment company, come hanno fatto le grandi squadre europee e le franchigie americane. Ronaldo ha funzionato, se avessi altri giocatori di fama internazionale potresti ulteriormente incrementare la visibilità globale del brand e aumentare i ricavi commerciali”.

Insomma, non si tratta di una ricapitalizzazione per coprire i debiti, bensì per sovvenzionare la crescita: l’estate prossima potrebbe esserci un altro grande acquisto dalle parti della Continassa. Un colpo di livello mondiale. “C’è da considerare che il bond da 175 milioni emesso a febbraio ha una scadenza lunga e che ci sono ulteriori linee di credito non utilizzate. La ricapitalizzazione sarà indirizzata alla crescita, più che a coprire i debiti. La strategia della Juventus è chiara: investire ancora su altri giocatori top in grado di far crescere ulteriormente il fatturato – conclude Francese di Banca Imi – , in modo da aumentare l’Ebitda e mantenere così la sostenibilità del debito”.