Matthijs de Ligt è stato operato ieri alla spalla e il bollettino medico ufficiale della Juventus non lascia spazio ad interpretazioni: l’olandese dovrà stare fuori tre mesi. L’ex Ajax rientrerà dunque a novembre, quando la Juve di Andrea Pirlo avrà giocato almeno una decina di partite tra campionato e Champions League. Un’assenza pesantissima alla luce di quanto visto nella stagione passata e che impone al club bianconero una riflessione se non nel mercato in entrata, almeno in quello in uscita.
Attualmente, la Juve ha a disposizione altri cinque centrali, ovvero Chiellini, Bonucci, Demiral, Rugani e Romero, rientrante dal prestito al Genoa. Le intenzioni iniziali erano quelle di chiudere il cerchio con 4 centrali, perché c’è da fare i conti con le liste (aspetto a cui molti tifosi non pensano quando parlano di mercato e attaccano la società) e la coperta se la si tira da una parte diventa corta dall’altra. Tenere 6 centrali in lista significa rinunciare ad altri elementi magari a centrocampo o in attacco, ed è per questo che Paratici e Pirlo stanno riflettendo.
L’idea iniziale era quella di recuperare i 26 milioni spesi per Romero inserendolo in qualche scambio, oltre che di incassare qualcosa dalla cessione di Rugani, deludente per l’ennesima stagione consecutiva. A questo punto è più probabile l’addio del giovane argentino, mentre l’ex Empoli dovrebbe rimanere ancora una volta. Curioso come per ben tre sessioni consecutive, Rugani abbia sfiorato la cessione e poi sia rimasto per via di infortuni di compagni avvenuti nei giorni ravvicinati al mercato: estate 2019 rottura del crociato per Chiellini; sessione invernale 2020 rottura del crociato per Demiral; ora l’infortunio alla spalla di de Ligt…