Juve, Champions sempre più difficile: cosa serve ad Allegri per il miracolo

La corsa Champions della Juve si è bruscamente fermata dopo il ko con la Roma. Ora la distanza dal quarto posto è aumentata e i bianconeri hanno bisogno di un miracolo per raggiungere l’obiettivo.

Il ko in casa della Roma ha rallentato la corsa della Juve alla prossima Champions League e ha interrotto la striscia di 4 vittorie consecutive, demoralizzando l’ambiente. La speranza è appesa a un filo, ma serve crederci. Fino alla fine.

Juve, la corsa Champions è in salita: Allegri punta sui big match

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(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

50 punti sul campo, ma 35 in classifica. La pesante penalizzazione inflitta dalla Corte Federale ha spinto la Juve lontanissima dalle zone che contano. La squadra sarebbe al secondo posto, dietro solo al Napoli in fuga, ma la realtà costringe Max Allegri a dover fare i conti. E un miracolo, se vuole ottenere l’accesso alla prossima Champions League. Il quarto posto – in coabitazione fra Roma e Milan – ora dista 12 punti e con 13 gare da qui al termine del campionato significa guadagnare un punto a giornata di media.

Lo stesso tecnico livornese aveva profetizzato “tenendo una media di 2 punti a partita, fai 28 punti in 14 gare. A 73 sei dentro”, anche se con questa media la Juve arriverebbe a 63 punti finali. Dunque, la corsa si preannuncia davvero complicatissima. Ma una speranza ancora c’è. Da qui alla fine del campionato i bianconeri devono affrontare ancora Lazio, Inter e Milan tra le avversarie al quarto posto, oltre all’Atalanta che al momento ha 7 punti in più – senza considerare il Napoli ormai lontanissimo che però dovrà venire allo Stadium il weekend del 23 aprile.

Prima della sosta ci sarà la sfida ai nerazzurri a San Siro il 19 marzo, nell’Olimpico biancoceleste si andrà l’8 aprile e i rossoneri faranno tappa a Torino il 28 maggio alla penultima. Aggiungendo la trasferta di Bergamo il 7 maggio, la Juve giocherà praticamente sempre lontano dal proprio campo, il che rende tutto ancora più complicato. Difficilissimo, indipendentemente dalla sconfitta di ieri. Ma se dovessero arrivare buone notizie dal CONI